Il punto sull’economia ferrarese: saranno necessari anche lavori sulla SS 16. Intanto, manifattura e artigianato calano, il granchio blu no

di Alberto Lazzarini

L’argomento sembra molto tecnico (in parte lo è…) ma interessa fortemente la comunità locale, e cioè tutti, in termini economici e sociali. Stiamo parlando della ZLS, acronimo di Zona Logistica Semplificata Ferrara-Ravenna. Al di là del “titolo” (che poteva essere più diretto e comprendibile…), resta il fatto che si tratta di una vera e propria opportunità di sviluppo per la nostra area, in particolare per i cinque Comuni che possono accedere ai benefici sottostanti il provvedimento collegato all’istituzione di questa speciale area. Per farla breve: le aziende, presenti o future, ubicate in questi territori potranno contare su benefici fiscali e vantaggi dal punto di vista burocratico-amministrativo. Ciò significherà maggiori risorse per il sistema produttivo made in Ferrara e maggiore agilità per solcare il mare tempestoso della concorrenza soprattutto internazionale. L’area, inoltre, dovrebbe diventare più attrattiva, come ha giustamente rimarcato il vicepresidente della Camera di Commercio Paolo Govoni. La vicenda è balzata prepotentemente agli onori della cronaca (attenzione: non è una vera novità perché nata anni fa) nel corso del recente incontro politico regionale organizzato sul nostro litorale da Fratelli d’Italia da cui è stato annunciata l’imminente firma, a Roma, del provvedimento. I sindaci interessati (dei Comuni di Ferrara, Argenta, Bondeno, Codigoro e Ostellato) hanno ovviamente salutato con favore la notizia anche se – qualcuno ha suggerito – “non si dice gatto fin che…”.  I territori coinvolti nel progetto sono direttamente collegati con il porto di Ravenna, nodo cruciale e terminal di primo piano (lo sarà sempre più) di merci e scambi.

Il discorso ZLS è abbinato – guarda caso – al tema affrontato nel numero scorso di questa rubrica, quello della Statale 16 e della sentenza che di fatto ne ha bloccato l’iter per proseguire i necessari lavori. L’arteria collega Ferrara a Ravenna, dunque al citato strategico porto. La ZLS, in definitiva, sarebbe depotenziata senza la Statale 16 divenuta superstrada: hanno ragione da vendere a preoccuparsi e a protestare il sindaco di Argenta Andrea Baldini e il vicepresidente di Confindustria Emilia Centro Gian Luigi Zaina.

Ma le preoccupazioni non finiscono qui: i dati Camera di Commercio dicono che perde ancora colpi l’industria manifatturiera estense (-3,2% a giugno), sia pur in rallentamento rispetto alla rilevazione precedente. Ancora più debole è l’artigianato. Frena la spesa delle famiglie.

È il re degli allevamenti di molluschi, in particolare di vongole. Li inventa, li progetta e poi gli imprenditori (privati o cooperative) li realizzano. Francesco Paesanti, di Goro, è un profondo conoscitore (forse il più importante, e non solo in Italia) di un settore produttivo di grande importanza, oggi messo a rischio da quel killer delle lagune e dei mari che si chiama granchio blu. Di vongole e, appunto, di granchio blu Paesanti ha parlato di recente al Rotary di Cento. L’alieno ha letteralmente cancellato ogni coltivazione possibile di vongole, cozze e novellame di pesce e anguilla. Un disastro, naturalmente anche sociale, visto che si sono già persi centinaia di posti di lavoro. In realtà il granchio blu, ha ricordato, non è piombato dalle nostre parti ieri ma da una ventina d’anni rimanendo però…silente fino all’alluvione dell’anno passato quando ha trovato le condizioni eccezionalmente favorevoli per riprodursi a dismisura (le femmine depongono milioni di uova alla volta…). Ora, va detto, c’è anche il rischio che invada il mare antistante le spiagge e questo provocherebbe un danno ingente (anzi, di più) anche al turismo.

Occorre insomma intervenire, e in fretta. Paesanti conta anzitutto su invenzioni tecniche collegate alla meccanica delle gabbie-reti che contengono e proteggono i semi e le vongole novelle. Però occorrerebbe di più, oltre alla indispensabile raccolta ad oltranza: magari il frutto di una ricerca scientifica biologica. Chissà. Nel nostro Delta, intanto, la situazione si aggrava, causa anche l’aumento della temperatura dell’acqua giunta anche a 32 gradi («e peggiorerà», ha detto). Ma non c’era un Commissario governativo dedicato al granchio blu? «Non riusciamo a contattarlo»: dove sarà andato?  

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 27 settembre 2024

(secondo articolo della rubrica quindicinale “Economia&Persona”)

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