Dalle Clarisse ha preso avvio il ciclo di incontri sull’opera lucana: prossimo appuntamento il 4 aprile

È iniziato un affascinante viaggio insieme, è proprio il caso di dire. Nella sala di via Pergolato del Monastero del Corpus Domini di Ferrara ha preso avvio il ciclo di incontri “In due atti” dedicato all’opera lucana: una 50ina i presenti, di diverse età e provenienza, hanno ascoltato la catechesi introduttiva a cura del biblista don Paolo Bovina.

L’iscrizione al ciclo di incontri è gratuita ma è necessario richiederla scrivendo un’email all’indirizzo indueatti@gmail.com

L’iniziativa è nata grazie alla sinergia tra Apostolato Biblico Diocesano, Monache Clarisse del Corpus Domini, Unità Pastorale Borgovado e Santuario del Prodigioso Sangue.

I prossimi due incontri saranno in programma i venerdì 4 e 11 aprile, sempre con inizio alle ore 20.45 e sempre nel Monastero del Corpus Domini: il primo dei due vedrà relatore don Roberto Camillotti (ex Direttore Caritas della Diocesi di Treviso), mentre il secondo fra’ Nicola Verde (frate Cappuccino di Imola e missionario). 

DALLA TERRA AL CIELO (E VICEVERSA)

«La particolarità dell’opera lucana, la sua “gruccia” sulla quale “appendere” il suo Vangelo e gli Atti  degli Apostoli è – secondo don Bovina – proprio il viaggio».

Un viaggio che inizia nel tempio, cuore di Gerusalemme, Città santa, col sacerdote Zaccaria (padre di Giovanni Battista) (Lc 1, 5-25) e che si chiude con l’Ascensione al Cielo di Gesù (Lc 24, 50-53): «Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio».

Un viaggio che vede come «attore protagonista» Dio che «invade le strade, esce dai confini, perché vuole incontrare me, ognuno di noi, vuole venire a casa mia.Si passa, quindi, dal tempio alla casa, e da Gerusalemme a Roma e oltre» (con la missione degli apostoli).

Ma – ha proseguito don Bovina – «questo viaggio dalla terra al Cielo – con la morte, resurrezione e ascensione – è possibile solamente dopo il viaggio dal Cielo alla terra, cioè dopo l’Incarnazione, vero e proprio salvataggio di Dio nei nostri confronti, per ricondurci a casa, alla casa del Padre, per ricordarci la fraternità, il farsi prossimo all’altro e per riportarci a noi stessi, cioè appunto per salvarci» (attraverso la sua infinita misericordia).

Gesù, inoltre, «è uno che viaggia camminando, cioè viaggia lentamente, si prende il tempo, si prepara 30 anni per la sua missione pubblica, non ha fretta, a differenza di come noi siamo spesso abituati a vivere le nostre giornate».

L’opera lucana è dunque «il viaggio della Parola, della Buona Notizia, che intende raggiungere ognuno di noi». L’appuntamento è lungo la strada, verso la tappa del 4 aprile.

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 28 marzo 2025

Continua a leggere