Il 18 aprile dal Perpetuo Soccorso a S. Spirito. Insieme nella Luce del Risorto
Venerdì 18 aprile alle ore 21 Ferrara vivrà il tradizionale appuntamento con la Via Crucis cittadina. Come ogni anno, il Venerdì Santo vedrà le strade del centro diventare luogo di preghiera e meditazione, in un cammino che coinvolgerà l’intera Arcidiocesi attorno alla Croce, segno centrale della fede cristiana.
La Via Crucis di quest’anno assume un significato particolare: si colloca infatti nel contesto dell’Anno Santo del Giubileo della Speranza, indetto da Papa Francesco, un tempo straordinario di grazia che invita a rinnovare la fiducia nel Signore risorto anche in mezzo alle prove.
Il percorso del 2025 partirà dal Perpetuo Soccorso, che celebra quest’anno il centenario della chiesa e i 75 anni come parrocchia. La scelta di questo luogo come inizio del cammino non è solo logistica, ma profondamente simbolica: un modo per valorizzare una comunità viva e radicata nel tessuto urbano. Il tragitto toccherà poi via Zanardi, la rotonda San Giovanni, Porta Mare, via Mortara, via Renata di Francia, via Montebello, per concludersi alla chiesa di Santo Spirito.
Il cammino sarà scandito da 14 stazioni, animate secondo un’articolazione che coinvolge ampiamente il territorio e le realtà ecclesiali:
• Le prime nove stazioni saranno affidate ai tre Vicariati cittadini (Madonna delle Grazie, San Maurelio, Santa Caterina Vegri), con tre parrocchie per ciascun Vicariato chiamate a preparare meditazioni, letture e invocazioni.
• Le stazioni dalla decima alla quattordicesima vedranno il contributo di movimenti e realtà significative della nostra Diocesi: la 10ª stazione sarà curata dagli Scout, l’11ª da rappresentanti del carcere cittadino, la 12ª dal movimento Comunione e Liberazione, la 13ª dal Servizio Accoglienza alla Vita (SAV) e la 14ª dall’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”.
Riguardo ai detenuti, saranno 4 (fuori dal carcere secondo l’art. 21 dell’Ordinamento penitenziario, che regola il lavoro o la formazione all’esterno in determinate condizioni) e leggeranno meditazioni scritte da altri loro “fratelli ristretti” del carcere di Ferrara. La stessa croce portata durante la Via Crucis cittadina sarà quella presente nella cappella interna della Casa Circondariale di Ferrara, e che viene usata anche nella Via crucis interna al carcere in programma l’8 aprile col Vescovo (v. articolo sotto).
Lo schema di ciascuna stazione seguirà una traccia semplice ma intensa:
1. Annuncio della stazione e del mistero della Passione;
2. Proclamazione di un brano biblico;
3. Meditazione, redatta dalle parrocchie e realtà coinvolte;
4. Invocazioni litaniche;
5. Un canto, eseguito dal coretto della parrocchia del Perpetuo Soccorso.
L’intero cammino sarà accompagnato dalla presenza del nostro Arcivescovo Gian Carlo Perego, che al termine, nella chiesa di Santo Spirito, offrirà una meditazione conclusiva a tutta la comunità.
In caso di maltempo, la celebrazione si svolgerà integralmente all’interno della stessa chiesa di Santo Spirito.
L’iniziativa sarà seguita anche a distanza, grazie alla diretta You Tube organizzata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi.
IL DOLORE NON HA L’ULTIMA PAROLA
La Via Crucis cittadina non è solo un evento devozionale o un appuntamento tradizionale. È, prima di tutto, un segno ecclesiale: un popolo che si mette in cammino attorno al suo Vescovo, sulle strade della città, per contemplare e meditare il mistero della Croce. È l’intera Chiesa ferrarese-comacchiese che si raccoglie in preghiera nel giorno più drammatico e insieme più fecondo della storia: il Venerdì Santo. In un tempo segnato da crisi, incertezze, smarrimenti – anche nella vita ecclesiale – camminare insieme dietro alla Croce diventa un gesto profetico. La Via Crucis ci ricorda che non c’è notte che non possa essere attraversata dalla luce del Risorto. Non c’è dolore che non possa essere redento. Non c’è ferita che non possa essere sanata.
Il tema scelto per quest’anno, “La speranza non delude” (Rm 5,5), si inserisce pienamente nel clima del Giubileo 2025, dedicato proprio alla speranza. Una speranza che non è ingenuo ottimismo, né rassegnazione passiva, ma fiducia incrollabile nella fedeltà di Dio. “Ave Crux, spes unica” – “Salve o Croce, unica speranza” – è il grido che da secoli accompagna il venerdì santo dei cristiani. In questa luce, il cammino per le strade di Ferrara si fa preghiera visibile, annuncio pubblico, testimonianza silenziosa ma eloquente.
C’è anche un significato ecclesiale profondo nel coinvolgimento di tutto il territorio diocesano: parrocchie, Vicariati, movimenti, gruppi. Non si tratta solo di “organizzare” le stazioni, ma di mettersi insieme, in ascolto della Parola, per offrire al popolo di Dio una riflessione autentica, capace di toccare la vita. Anche la presenza di realtà come il carcere, il mondo giovanile, il volontariato, sottolinea come la Croce parli a tutte le periferie esistenziali.
Camminare insieme nel Venerdì Santo è anche segno di sinodalità: una Chiesa che si muove unita, ascolta, prega, si interroga. È il volto di una comunità che, pur tra fragilità e fatiche, sceglie di ripartire da Cristo crocifisso e risorto, per portare nel mondo la speranza di Dio. Alla fine di questo cammino, la voce del Vescovo, come pastore e guida, ricorderà a tutti che la Croce non è l’ultima parola. Che il dolore non è la fine della storia. Che la speranza cristiana è già vittoria sulla morte. E che ciascuno, tornando a casa nella notte del Venerdì Santo, porterà nel cuore non solo il ricordo di un rito, ma l’impronta viva di una fede che si fa vita, passo dopo passo, stazione dopo stazione.
(a cura degli organizzatori)
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” dell’11 aprile 2025
(Foto Alessandro Berselli – Via Crucis 2024)