I due gruppi sinodali FISM a Porotto e Ostellato
Nell’ambito del cammino sinodale, una decina di scuole federate alla Fism hanno risposto all’invito del presidente Biagio Missanelli a prendere parte a questo percorso attraverso uno degli incontri sinodali promossi dalla Fism stessa all’interno del territorio diocesano.
L’idea, nata all’inizio dell’anno scolastico dopo un confronto tra il presidente Fism e l’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, si è concretizzata nel mese di marzo, grazie al supporto di don Michele Zecchin per la parte progettuale e di don Luciano Domeneghetti per la parte pratica.
Nello specifico, si sono si sono costituiti due gruppi sinodali, dislocati in zone diverse per venire incontro al personale delle scuole. Uno si è svolto a Porotto e l’altro a Ostellato negli spazi offerti dai parroci e gestori delle due scuole federate di quei territori, rispettivamente don Marco Viti e lo stesso don Domeneghetti. Il cantiere scelto è stato quello dedicato a “Chiesa e Missione” visto l’impegno in campo educativo degli insegnanti a fianco delle famiglie. Il confronto si è articolato intorno a due domande. “Nelle scuole Fism come si realizza l’ispirazione cristiana?”, e “Quali segni e quali linguaggi possono rendere efficace l’annuncio del Vangelo favorendo l’incontro e la testimonianza?”.
In entrambi gli appuntamenti si è respirato un clima positivo e collaborativo, caratterizzato dalla voglia di condividere e dall’attenzione all’ascolto reciproco, aspetti questi che già caratterizzano diversi momenti di incontro all’interno delle scuole e che in questa occasione si sono sperimentati anche tra personale di scuole differenti. Dal confronto si è notato come nei servizi di ispirazione cristiana si viva con particolare attenzione la dimensione del rapporto personale con il bambino e con la sua famiglia. In questo modo, l’aspetto della cura e delle relazioni diventa il linguaggio privilegiato con cui poter comunicare il messaggio cristiano anche a quelle famiglie che frequentano, ma che sono lontane da un’esperienza di fede o professano altre religioni.
Inoltre è emerso come gli insegnanti si sentano chiamati ad accompagnare i bambini alla ricerca del senso delle cose e delle varie situazioni che vivono. In diversi racconti si è visto come l’annuncio ai più piccoli sia diventato anche uno stimolo per qualche genitore a riscoprire alcuni contenuti di fede. In tutto questo si è evidenziata l’importanza della testimonianza personale data dalle insegnanti, dalle religiose o dal parroco gestore presente all’interno della vita della scuola.
L’esperienza dei gruppi sinodali è stata sicuramente molto arricchente per tutti i partecipanti e al tempo stesso ci ricorda come le scuole di ispirazione cristiana, presenti in molti territori e spesso profondamente legate alle comunità di riferimento, siano un luogo prezioso non solo per l’educazione, ma anche per la fede, un bene comune di cui prendersi cura.
(a cura di FISM Ferrara)
Articolo pubblicato su “La Voce” del 14 aprile 2023
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