Oltre 100 i presenti il 18 novembre per i 75 anni del Cinema ferrarese
Nostalgia e riconoscenza sono stati i due sentimenti prevalenti la sera del 18 novembre scorso in occasione della festa “Cinema Santo Spirito. 75 anni di film che parlano al cuore”. Per la ricorrenza si è potuto anche fare l’annullo filatelico di Poste Italiane. Un centinaio i presenti per la serata iniziata con l’incontro “Cinema Santo Spirito tra ricordi e prospettive”, nel quale sono intervenuti Enrichetta Maregatti, responsabile del cinema di via Resistenza, il parroco don Francesco Viali e mons. Massimo Manservigi, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della nostra Arcidiocesi. La serata si è poi conclusa con un buffet nel cortile dell’oratorio e la proiezione a sorpresa di un film restaurato: per l’occasione, è stato scelto “Tempi moderni” di Charlie Chaplin.
Maregatti ha ripercorso brevemente la storia del cinema, in particolare i primi decenni, ponendo l’accento ad esempio sui cineforum lì organizzati (i primi in città), prima da don Franco Patruno e Luciano Chiappini (dei quali sono state proiettate brevi clip degli interventi in occasione del 50° del Cinema), poi da Paolo Micalizzi, FabioMedini e Franco Baraldi. «Negli anni – ha aggiunto poi – ho notato come il nostro pubblico continui ad apprezzare quando proponiamo film di qualità: quando ho provato a proporre pellicole più leggere, l’affluenza è calata».
A seguire, un piccolo fuori programma: Maregatti è stata omaggiata dalla Guardia di Finanza e dall’Aeronautica militare di una targa ricordo della ricorrenza.
Nel proprio intervento mons.Manservigi ha esordito con i dati – positivi – riguardanti le 804 sale di comunità parrocchiali presenti oggi in Italia, oltre il 90% al nord ma in aumento al centro-sud, e guidate per il 95% da maschi (S. Spirito è, quindi, una felice rarità).
«È importante riscoprire un’educazione all’immagine – ha riflettuto mons. Manservigi -, in particolare per le nuove generazioni.Saper leggere le immagini, soprattutto in una società come la nostra invasa da un flusso di immagini, è più che mai urgente. Non avere questo tipo di educazione – ha proseguito – significa anche impedire la comprensione, volerci meno bene, diventare più ostili». Il cinema «ci permette di concentrarci, insieme, su un’opera», contro la fruizione individualista di immagini di ogni tipo sulla Rete: «in questo modo – sono ancora sue parole – possiamo decentrarci, imparando una forma di umiltà, diventando più consapevoli«, superando forme di egocentrismo e narcisismo a favore di un tentativo di comprensione e di una ricerca.
Tre sono state, infine, le testimonianze di persone presenti nel pubblico: quella di Stefano Bottoni (fondatore del Ferrara Buskers Festival), Gabriele Mantovani (presidente del Rione S. Spirito) e Alessandro Tagliati dell’emporio solidale “Il Mantello”, con cui il Cinema S. Spirito porta avanti una collaborazione per ingressi gratuiti alle proiezioni per le famiglie povere seguite dall’emporio stesso. Spazio anche per un saluto video – registrato – dell’ex parroco (dal ’97 al 2009) Giovanni Di Maria.
Andrea Musacci
Pubblicato sulla “Voce” del 24 novembre 2023
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