“La forza vitale della narrazione”: questo il titolo del Corso di formazione per educatori e insegnanti di ogni ordine e grado, operatori culturali (e per qualsiasi persona interessata…!) organizzato dal Centro Culturale “Giorgio Cini”. Tre gli incontri in programma col noto scrittore Luigi Dal Cin: 29 novembre 2024, “La forza vitale della narrazione”. 6 dicembre 2024, “La narrazione orale e la fiaba”. 13 dicembre 2024, “La narrazione rivolta oggi a bambini e ragazzi”.

Gli incontri si terranno dalle ore 20.45 alle 22.30 nell’aula magna di “Casa Cini”, via Boccacanale di Santo Stefano, 24, Ferrara.

La partecipazione è gratuita, ma è richiesta una iscrizione on line all’indirizzo https://shorturl.at/PwFOh

oppure attraverso il seguente QRCode:

Per informazioni e iscrizioni:

mail segreteria@stlferraracomacchio.it

mobile: 370 32 21 591 (Giorgio Maghini).

Sono ancora disponibili posti.

«Come ormai assodato da tempo nel campo della psicopedagogia – spiega Marcello Musacchi, Direttore di Casa Cini -, la narrazione non è solo un formidabile strumento didattico, ma – soprattutto – l’espressione di un bisogno innato dell’essere umano: quello di entrare in relazione significativa con i propri simili per indagare il senso del mondo. Abbiamo quindi chiesto a Dal Cin di condurci in una riflessione su questo tema, a partire dalla sua esperienza di scrittore e di formatore».

«Nella nostra cultura – spiega lo stesso Dal Cin – l’incontro tra modernità massmediatica e narrazione è avvenuto da tempo, e sembra aver messo in crisi quest’ultima. È come se ci fossimo via via privati di una facoltà che ci sembrava inalienabile: la capacità di scambiare esperienze. A cosa serve allora – a fronte dello strapotere di linguaggi non verbali – inventare e raccontare delle storie, leggere dei libri, scrivere? C’è ancora una forza vitale nella narrazione?

Ci sono parole – prosegue ancora Dal Cin -che arrivano solo alla nostra mente suscitando semplice nuova informazione, e altre che invece arrivano anche al nostro cuore suscitando emozioni, sentimenti, affetto, movimento, cambiamento. Questo fa la narrazione. Questo possono fare i libri.

Ma poi, quando la notte diventa davvero buia: ha ancora senso narrare?».

 

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 29 novembre 2024

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