Il bilancio di fine anno della nostra Arcidiocesi è stato illustrato, in alcuni dei suoi ambiti principali, nel corso della conferenza stampa tenutasi nei locali di Curia (in via Cairoli, 30 a Ferrara) questa mattina, 18 dicembre. Per l’occasione sono intervenuti il nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, il Vicario Generale mons. Massimo Manservigi, don Francesco Viali (Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro), don Stefano Zanella (Direttore Ufficio Tecnico Amministrativo diocesano), Paolo Falaguasta (Direttore Caritas diocesana), Claudio Palmer e Raffaella Zucchini (Economato diocesano).

In fondo a quest’articolo, inoltre, potete trovare alcuni approfondimenti in uscita sulla “Voce” del 20 dicembre.

Sulla pace come «tema centrale di questo Natale» ha preso le mosse l’Arcivescovo nel suo intervento stamattina. «Crescono nelle nostre società – ha detto -, atti di violenza, anche verbalmente sui social». Dopo aver accennato al grande evento del 29 dicembre prossimo, con l’apertura dell’Anno Santo a Ferrara e a Comacchio (così come nelle altre Diocesi), mons. Perego ha accennato ai temi principali della sua Lettera pastorale “Segni dei tempi, segni di speranza”: preghiera, carità e perdono. Perdono che richiama anche il tema della vicinanza alle persone detenute in carcere.

[Qui il testo integrale della Lettera pastorale 2024/2025]

[Qui il Messaggio di Natale del nostro Arcivescovo]

Ha poi preso la parola don Francesco Viali, il quale ha ricordato come la nostra Arcidiocesi in questi mesi si sia spesa direttamente al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Berco di Copparo e della Regal Rexnord di Masi Torello, che rischiano di perdere il proprio lavoro: la diffusione di un comunicato stampa, l’incontro del Vescovo con i sindacati, l’intervento dello stesso don Viali – a nome anche del Vescovo – a Copparo in occasione del recente sciopero, l’intervento del nostro Consiglio Pastorale Diocesano sono gesti concreti di vicinanza a queste persone e alle loro famiglie. «L’attività imprenditoriale – ha aggiunto don Viali – non si può focalizzare solamente sul profitto fine a sé stesso ma deve salvaguardare la dignità di lavoratrici e lavoratori. Prendersi cura del lavoro è un atto di carità politica e di democrazia». In conclusione, un “mezzo” annuncio: «come Arcidiocesi stiamo cercando di ottenere il permesso per entrare nella Berco per celebrare una Santa Messa, presieduta dal nostro Arcivescovo, nel Tempo di Natale».

Dopo l’intervento di Palmer per illustrare l’utilizzo in Diocesi dei fondi dell’8xmille (v. articolo in fondo), ha preso la parola don Stefano Zanella per illustrare brevemente i cantieri post sisma 2012 conclusi, quelli che si concluderanno nei prossimi mesi e quelli, invece, ancora in attesa di fondi. Ha poi spiegato come in questi anni «non sempre sono stati stanziati i necessari fondi statali mentre, dall’altra parte, sono aumentati visibilmente i costi per le imprese edili. Importante – ha ribadito – è stata comunque la collaborazione tra istituzioni, in particolare con la Regione Emilia-Romagna. È di circa 7 milioni di euro – ha detto poi – la cifra stimata (ancora nel 2012) per i lavori sulle 11 chiese che ancora non hanno ricevuto i fondi e che quindi non hanno ancora visto partire i lavori». Due parole ha, poi, voluto dedicare al Campanile della Cattedrale di Ferrara: i lavori, in questo caso, dovrebbero concludersi entro la fine del 2025. «Sarà – ha detto don Zanella – un cantiere significativo ma non risolutivo. Il suo interno, infatti, non sarà ancora accessibile (se non ai campanari), quando invece il Campanile è stato progettato anche per essere visitato, in quanto funzionale – e fondamentale – alla liturgia. Andrebbe, quindi, restituito alla comunità».

Paolo Falaguasta di Caritas ha poi riassunto il bilancio 2024: «sono stabili i numeri delle persone che si rivolgono ai nostri servizi. Ciò significa che non sono aumentati, ma che rimangono comunque tante». Falaguasta ha poi accennato al progetto “Crescere insieme”, per madri migranti. con figli piccoli, da poco conclusosi nella sede di viale Po a Ferrara e che h«a portato risultati positivi, anche se diverse mamme che vi avevano iniziato a partecipare han dovuto lasciarlo perché trasferitesi altrove». Nei prossimi mesi, invece, partirà il progetto del Centro diurno negli ex locali della parrocchia di San Giacomo all’Arginone: un progetto importante per dare un tetto a persone senza fissa dimora, «che magari trascorrono la notte nei dormitori pubblici ma durante le ore diurne vagano senza meta per la città, magari facendo abuso di sostanze stupefacenti o di alcolici e dedicandosi, a volte, anche a piccoli furti. Un modo per socializzare, per dare meno spazio alla rabbia e alla frustrazione di queste persone, per creare relazioni, aprirsi e magari cercare di risolvere le cause che le hanno portate a vivere per strada».

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(Di seguito, gli articoli di approfondimento pubblicati su “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 20 dicembre 2024)

Caritas Ferrara. Centro diurno per i poveri e gli emarginati: ecco il progetto a S. Giacomo

Una novità importante. Inoltre, il bilancio di fine anno su mensa, emporio, accoglienza donne e minori, carcere e poliambulatorio 

[Qui il bilancio 2024 completo della nostra Caritas diocesana]

La Caritas diocesana, come da tradizione propone la relazione di fine anno sulle proprie attività e i progetti per il futuro. Nel 2024 i volontari e le volontarie impegnati nelle attività della Caritas sono stati 125, di cui più della metà pensionati e il 22% studenti.

CENTRO DIURNO 

Presso il Centro San Giacomo (ex asilo parrocchiale, via Arginone 159/161, Ferrara) è stato realizzato un Centro diurno dove le persone in condizione di grave povertà e a forte rischio di emarginazione possono trovare un ambiente relazionale di prossimità, animato dai volontari delle parrocchie di San Benedetto (Opera Salesiana), San Giacomo, Cassana e Mizzana. Il Centro nasce per contrastare le dinamiche di isolamento ed emarginazione che costituiscono, in modo sempre più evidente, il portato sociale dei processi di impoverimento innescati dalla crisi economica prima e dalla pandemia poi. Presso la parrocchia di San Giacomo all’Arginone si allestiranno: un’area di aggregazione nell’ampio salone centrale, attrezzato con tavoli sedie e impianto audio-video; un’area ristorazione, nella sala attigua, attrezzata a mo’ di caffetteria; un’area per il riposo, in una terza saletta, dove saranno collocate poltrone e divani. I frequentatori del centro potranno usufruire anche dell’ampio giardino esterno in cui saranno collocati, nella bella stagione, poltroncine e ombrelloni. Per la realizzazione del Centro è stato fondamentale il supporto di Caritas Italiana, della Fondazione Migrantes, del Comune di Ferrara e della Fondazione Estense.

MENSA CARITAS

Nella mensa Caritas l’ingresso è libero, il servizio gratuito, per tutti. Ogni giorno vengono recuperati da ipermercati e supermercati gli alimenti posti fuori commercio, ma ancora idonei al consumo. La quantità degli alimenti recuperati è cresciuta di anno in anno per un valore di mercato che nel 2024 ha superato i 700.000 euro. La mensa è attiva tutti i giorni, feriali e festivi, con due aperture quotidiane: colazione (08.15-08.40), pranzo (12:30-13:40). Nel 2024 (dal 1° gennaio al 30 novembre) ha erogato complessivamente 48.720 pasti e ha registrato in media un afflusso quotidiano di 40 persone a colazione e 95 persone a pranzo.

DISTRIBUZIONE ALIMENTI

Alla mensa si associa il servizio di distribuzione degli alimenti di cui possono beneficiare persone la cui condizione di indigenza sia comprovata sulla base degli indicatori di reddito (ISEE) o per accertamento diretto da parte degli operatori Caritas. Nel 2024 (al 30 novembre) hanno ricevuto assistenza alimentare attraverso il programma europeo FEAD 619 famiglie per un totale di 1.819 beneficiari (24% italiani; 76% altre cittadinanze). Tre giorni alla settimana, presso il centro Caritas è attivo un servizio di distribuzione di prodotti freschi (frutta e verdura). Il servizio si svolge dalle ore 12:30 alle 14:00 e ne usufruiscono regolarmente 40 beneficiari identificati tramite tessera Caritas.

EMPORIO IN CARCERE

Dal mese di giugno 2021 un gruppo di volontari e volontarie presta servizio all’interno della Casa circondariale di Ferrara, dove la Caritas gestisce un piccolo emporio per la distribuzione di generi di prima necessità ai detenuti indigenti. L’Emporio Caritas è aperto due volte a settimana. Nel 2024 ha prestato assistenza a 310 detenuti (41% italiani, 59 % stranieri).

ACCOGLIENZA DETENUTI 

Presso l’ex canonica della parrocchia di San Giacomo all’Arginone la Caritas ha istituito all’inizio del 2022 un nuovo Centro di accoglienza per detenuti in affidamento o ex detenuti recentemente scarcerati in collaborazione con la direzione e le educatrici del carcere di Ferrara. Nel 2024 sono stati accolti presso il Centro 6 detenuti, per i quali è stato predisposto un percorso di reinserimento sociale che prevede il loro coinvolgimento nelle attività di volontariato e l’attivazione di tirocini di inserimento lavorativo. Inoltre, presso il centro Caritas di via Brasavola, nel 2024 i volontari si sono avvalsi della collaborazione di detenuti attualmente in semi-libertà (2), detenuti beneficiari di permessi premio (3), persone in affidamento ai servizi sociali per percorsi di messa alla prova (4) e persone impegnate in lavori di pubblica utilità (10).

GUARDAROBA SOCIALE

Il Guardaroba sociale si rivolge alle persone senza fissa dimora o in condizione di grave disagio abitativo (abitazione priva di utenze) alle quali vengono distribuiti vestiti, prodotti per l’igiene personale e gettoni per accedere gratuitamente ai bagni pubblici. Il servizio intercetta situazioni di povertà assoluta e grave emarginazione rispetto alle quali funge anche da sportello informativo sui servizi sociali del territorio e le modalità di accesso ai dormitori cittadini. Nel 2024 hanno beneficiato del guardaroba complessivamente 226 persone.

ACCOGLIENZA DONNE E MINORI

Caritas è impegnata nell’accoglienza di donne e minori: mamme singole, donne incinte, donne sole in condizione di grave indigenza. Si tratta in prevalenza di profughe (Nigeria, Camerun, Costa D’Avorio, Sierra Leone, Somalia, Togo). L’accoglienza è finalizzata allo sviluppo di percorsi per il recupero dell’autonomia. Due sono le modalità di intervento: accoglienza di comunità (Casa Betania); housing sociale (gruppo appartamento). Dal 2024, in quattro gruppi appartamento, l’accoglienza si è allargata anche ai compagni/mariti delle donne ospitate: 3 uomini ucraini e 3 uomini di origine africana (1 Camerun, 1 Costa d’Avorio, 1 Nigeria). Oggi la Caritas ospita 114 donne, 6 uomini e 41 minori: 24 persone sono ospitate presso Casa Betania; 96 sono inserite in 16 diversi gruppi di convivenza presso altrettanti appartamenti messi a disposizione dalla comunità locale (parrocchie, privati cittadini, associazioni). Si ospitano, inoltre, 20 persone in accesso diretto con progetti finanziati interamente da Caritas (donne sole o mamme con bimbi, studenti, vittime di sfratto, prostituzione e/o violenza domestica).

AMBULATORIO CARITAS

L’attività dell’ambulatorio Caritas coinvolge 15 medici volontari. Si tratta di un poliambulatorio convenzionato con l’AUSL Ferrara e include un ambulatorio di medicina generale, un ambulatorio pediatrico, un ambulatorio ginecologico, un ambulatorio ecografico, un ambulatorio neurologico. Nel corso del 2024 è stata attivata anche una collaborazione con il servizio psicologico SIPEM (Società italiana di Psicologia dell’Emergenza).

PROGETTO “CRESCERE INSIEME” 

Il progetto, finanziato dalla Fondazione “Dott. Carlo Fornasini”, è pensato per dare strumenti per lo sviluppo fisiologico del bambino sostenendo la madre migrante nel suo accudimento, nella necessità di riadattare la loro esistenza in un contesto culturale differente da quello d’origine. Hanno collaborato i volontari (pediatre, ginecologhe, Neuropsichiatra Infantile-NPI), ostetrica/operatore Shiatsu, educatori e animatori del Gruppo Parrocchiale e del Gruppo Giovani della parrocchia di San Benedetto; la psicologa e l’assistente sociale degli “Amici della Caritas” e i liberi professionisti a chiamata (mediatori linguistici e culturali, logopedista, psicologa, fisioterapista).

 

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Lavori post sisma sulle nostre chiese: per 39 edifici, cantieri da finire o da iniziare

[Qui gli elenchi dei cantieri diocesani]

Ci avviciniamo alla fine dell’anno, ed è quindi tempo di fare un bilancio in alcuni ambiti importanti della nostra Arcidiocesi.DonStefano Zanella, Direttore dell’Ufficio tecnico Amministrativo, ci comunica che su un totale di 75 chiese interessate da lavori post sisma 2012 di restauro e ristrutturazione, 36 hanno visto i cantieri concludersi.

16 sono, invece, le chiese diocesane i cui lavori sono in fase di ultimazione: a Denore la riapertura è prevista entro fine gennaio 2025, mentre entro la prossima primavera si concluderanno i lavori nelle seguenti chiese: Porporana, S. Giovanni a Bondeno, S. Antonio in via Saraceno a Ferrara, Gaibana, S. Giuliano in piazza Repubblica a Ferrara, Vigarano Mainarda. Inizio lavori entro la primavera 2025, invece, per Stellata, Madonna Boschi, Spinazzino e Cona. Fine lavori entro settembre 2025 per S. Gregorio Magno in via Cammello a Ferrara e Porotto, mentre per Mizzana invio del progetto definitivo alla Regione entro dicembre 2025. Progetto in approvazione per la chiesa delle Stimmate in via Palestro a Ferrara e lavori fermi per la Scuola materna “San Giuseppe” di Porotto.

12 sono poi le chiese i cui lavori sono in fase di progettazione o in attesa di ulteriori fondi o in attesa di progettazione: Ponti Spagna, chiesa del Sacro Cuore in piazza Garibaldi a Bondeno, chiesa dell’Addolorata a Bondeno, chiesa di S. Francesco a Stellata, chiesa e scuola di S. Monica in via Montebello a Ferrara, chiesa di S. Maurelio a Ferrara, Francolino, Basilica di S. M. in Vado a Ferrara, Sant’Egidio, Marrara, Oratorio dell’Annunziata in via Borgo di Sotto a Ferrara, Cattedrale di Ferrara (II° stralcio).

Infine, mancano fondi per i lavori su 11 chiese: Focomorto, chiesa di San Girolamo a Ferrara, Traghetto, Correggio, Fossanova San Biagio, Sabbioncello San Pietro, Formignana, Settepolesine, chiesa di S. Agnese in via del Carbone a Ferrara, Saletta, Tamara.

 

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Fondi 8×1000, ecco come sono spesi

[Qui il testo in docx]

Secondo quanto indicato dal Ministero dell’Economia e dalla CEI, nel 2023 le firme per l’8×1000 a favore della Chiesa Cattolica che fanno riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2020 (sul 2019), sono state del 71,7% dei 16.806.437 che hanno optato per la scelta 8×1000.

L’ammontare dell’8×1000 che la CEI ha attribuito alle Diocesi Italiane è pari ad 815.775.908,74 euro di cui € 157.903.105,62 per opere di culto e pastorale (19,4%),  150.002.270,93 euro per opere di carità (18,4%). Al sostentamento del clero sono pervenuti € 362.135.471,50 euro pari al 44,4%. Per l’edilizia di culto euro 19.610.691,78 pari al 2,4%; per i beni culturali euro€ 126.124.368,91 pari al 15,5%. A livello regionale le firme 8×1000 fatte dai contribuenti a favore della Chiesa Cattolica sono state pari al 56,6% dei partecipanti alla scelta dell’8×1000 di cui il totale è stato di 1.546.737. L’ammontare di 8xmille arrivato alle Diocesi della nostra Regione da parte della CEI è stato di 50.256.253,01 euro. Nella nostra Arcidiocesi hanno partecipato alla scelta dell’8×1000 85.405 contribuenti per una percentuale pari al 56,3%, dato inferiore rispetto al livello nazionale che è stato del 71,7%, ma in linea con il dato regionale. L’ammontare di 8×1000 versato è stato di 3.715.306,40 euro comprensivo di euro 1.816.855,01 per il Sostentamento Clero ed euro 535.651,40 per edilizia di culto e beni culturali. Il residuo di € 1.362.799,99 è suddiviso come elencato di seguito.

8XMILLE ORDINARIO

* CULTO E PASTORALE (euro 698.308,23)

Di cui 458.259,83 euro assegnati alle parrocchie e ad altri enti ecclesiastici della Diocesi a decurto di posizioni debitorie (Arginone, Beato Tavelli, Santuario del Crocifisso, Prevostura, Casa Alpina Sacro Cuore, Arcivescovado). Euro 165.048,40 utilizzati per attività pastorali ed eventi svolti dagli Uffici diocesani, tra i quali segnaliamo le assegnazioni alla Pastorale Giovanile, alla Scuola di Teologia Laura Vincenzi, al Consultorio Familiare, e € 55.000 per mezzi di comunicazione sociale. La quota residuale di euro 75.000 è stata trattenuta dalla CEI a decurto di un prestito di nominali euro 750.000 erogato nel dicembre 2017 per euro 712.500 – residuo al 11/12/24 (data odierna) € 187.500 – scadenza anno 2027.

* CARITÀ (euro 664.491,76)

Distribuzione aiuti non immediati a persone bisognose euro 45.000, in favore delle vittime della pratica usuraria euro 1.933, in favore di opere missionarie caritative euro 25.000, opere caritative di altri enti ecclesiastici euro 105.000, in favore di famiglie particolarmente disagiate euro 290.000, in favore di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo euro 180.000, a favore di vittime di dipendenze patologiche euro 15.000.

8XMILLE PER IL CLERO

Per l’anno 2023 la quota di sostentamento del clero ferrarese, composto da 147 sacerdoti, è stata pari a 2.484.137,01. Di questa, 1.816.855,01 euro pervenuti da fondi 8xmille. La quota dell’8xmille per il sostentamento del clero è residuale rispetto alle altre forme di finanziamento. Tra queste ultime è presente anche quella delle “offerte deducibili per il clero”, introdotte con la legge del 1985 in seguito all’accordo di revisione del Concordato. La nostra Diocesi ha concorso nell’anno 2023 con 1055 offerte per un importo pari a 50.549,82 euro.

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