La fragilità sociale considera aspetti diversi di una popolazione in un dato territorio. Tra gli indicatori che la Regione Emilia-Romagna ha preso in esame troviamo la percentuale di persone over 65 in famiglie mononucleari, il ricambio medio della popolazione straniera, i minori in famiglie mono-genitoriali, la percentuale di minori figli di migranti e i laureati nella fascia 25-49 sulla popolazione residente della stessa fascia d’età. 

I risultati mostrano che la provincia di Ferrara ha una performance migliore rispetto ad altre province come Parma e Piacenza; la maggioranza dei Comuni ha un rischio medio o medio basso ad esclusione di Portomaggiore, Bondeno, Riva del Po e Fiscaglia. In generale, possiamo affermare che le prospettive di fragilità sociale sono maggiormente distribuite nel basso Ferrarese, nell’area interna e nei Comuni di maggiore estensione che si affacciano sul Po. 

La maggioranza degli over 65 che vive sola è concentrata nel comacchiese e nel Comune di Ferrara. Escluse poche realtà, si può osservare che quasi 1/3 degli over 65 in provincia di Ferrara vive sola, aprendo così a problemi di sostenibilità sociale della vecchiaia e di anzianità attiva. Si ricorda anche che gli studi degli ultimi anni hanno evidenziato come la solitudine e la mancanza di rapporti sociali di qualità, provochino un peggioramento generale dello stato psicofisico dei soggetti coinvolti. Come conseguenza di tale situazione, sempre tenendo conto delle previsioni che vedono un aumento del numero di anziani nel lungo periodo, la condizione di solitudine sarà una costante per gli over 65. Si prefigura, pertanto, il rischio di insostenibilità socio-sanitaria della vecchiaia nella sua componente sociale fatta di interazioni tra anziani e comunità.

Guglielmo Bernabei

L’articolo fa parte della Rubrica settimanale “Pillole di economia”

Articolo pubblicato su “La Voce” del 5 maggio 2023

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