In Cattedrale a Ferrara, il Rito di Consacrazione delle vergini per l’inizio della Settimana mariana
di Rosa Maria Lo Pinto
Per ritrovare le radici dell’Ordo virginum nella Chiesa bisogna andare molto indietro nel tempo. Qualche studioso ha addirittura affermato che questa forma di vita consacrata potrebbe essere considerata la madre di tutte le vocazioni perché già nei primi secoli del cristianesimo vi erano donne che sceglievano la verginità come risposta alla radicalità evangelica.
I santi Padri della Chiesa consideravano questo stato di vita «un fiore sbocciato dal germe della Chiesa, lustro e fondamento della grazia dello Spirito» (San Cipriano) e vedevano riflessa nella vergine l’immagine della Chiesa Sposa totalmente dedita al suo Sposo.
La vergine si donava al Signore attraverso una consacrazione pubblica e solenne, continuando a vivere nel mondo, coltivando e mettendo a servizio il proprio carisma nella Chiesa locale.
Per citare un nome noto tra le donne che vissero nel mondo al servizio della Chiesa locale troviamo Marcellina, sorella di S. Ambrogio. È proprio con la sua consacrazione che la tradizione segna la nascita della Consacrazione delle vergini.
Con la costituzione di nuove forme di vita religiosa comunitaria, la consacrazione verginale nel mondo andò via via scomparendo.
Per vedere rifiorire l’Ordo virginum bisogna attendere la conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II, quando l’antico Rito di Consacrazione delle vergini che si trova nel Pontificale romano viene sottoposto a revisione e approvato definitivamente il 31 maggio del 1970 da Paolo VI.
Giovanni Paolo II, nell’Esortazione Apostolica Vita Consecrata, così si è espresso: «È motivo di gioia e di speranza vedere che oggi torna a rifiorire l’antico Ordine delle Vergini, testimoniato nelle comunità cristiane fin dai tempi apostolici. Consacrate dal Vescovo diocesano, esse acquisiscono un particolare vincolo con la Chiesa, al cui servizio si dedicano, pur restando nel mondo. Da sole o associate, formano una speciale immagine escatologica della Sposa Celeste e della vita ultima, quando finalmente la Chiesa vivrà in pienezza l’amore per Cristo Sposo» (n. 7).
Ma che cos’è la consacrazione nell’Ordo virginum?
È una vocazione che coniuga insieme laicità e speciale consacrazione, verginità e maternità, secolarità ed ecclesialità.
Si tratta di una consacrazione personale: la donna consacrata, in un serio cammino di fede, con la verifica ultima del Vescovo, sceglie di vivere per tutta la vita la castità «per il Regno dei cieli» in un contesto di vita quotidiana attraverso l’impegno professionale e la partecipazione alla vita ordinaria della Chiesa, la prossimità evangelica nel mondo e il radicamento diocesano. Non necessariamente ha un preciso compito pastorale nella Diocesi e non viene consacrata in vista di un servizio specifico. In dialogo con il Vescovo, nel discernimento dei propri carismi ciascuna trova il modo migliore per vivere in autenticità e originalità la propria vocazione.
Il suo servizio per eccellenza, insieme alla preghiera, è “essere” segno profetico ed escatologico dell’amore della Chiesa vergine e sposa di Cristo.
Non essendo l’Ordo virginum legato al carisma di un fondatore, la vergine consacrata nutre la propria fede attingendo dal Rito di consacrazione e può ispirarsi all’una o all’altra spiritualità riconosciuta dalla Chiesa, in accordo col Vescovo che è il ministro della consacrazione pubblica e costituisce la figura primaria di riferimento.
Dal momento dell’approvazione del Rito ad oggi, il numero di vergini consacrate è andato crescendo. Oggi sono più di 5000 nel mondo, in Italia 700 donne consacrate e circa 500 in formazione.
Per saperne di più… siamo lieti di invitare chiunque fosse interessato alla conferenza che si terrà sabato 5 ottobre, alle ore 21, nel Seminario arcivescovile di Ferrara, dove interverranno Serenella Del Cinque e Mioly Andoniaina; e invitiamo a vivere con la Chiesa di Ferrara-Comacchio la solenne liturgia di apertura della Settimana mariana del 6 ottobre prossimo dove riceverà la Consecratio virginum la nostra carissima Licia Zampini (foto, ndr) della parrocchia San Benedetto di Ferrara.
“Attratte da Cristo e dalla Chiesa”: l‘incontro del 5 ottobre
“Attratte dal mistero di Cristo e della Chiesa: la consacrazione delle vergini” è il titolo dell’incontro in programma il 5 ottobre alle ore 21 nel Seminario di Ferrara. Sono previsti tre momenti: il saluto del nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, il saluto del Delegato don Luca Piccoli, la relazione di Serenella Del Cinque e la testimonianza di Mioly Andoniaina.
Serenella Del Cinque
Consacrata nell’Ordo virginum della Diocesi di Roma, dottore in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, ha proseguito gli studi in Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. È Aiutante di studio della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, Docente presso lo Studium della Congregazione e presso il Corso Superiore di Prassi e Giurisprudenza Ecclesiastica della Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana. Postulatrice per le Cause dei Santi. Iscritta all’Ordine dei giornalisti, ha scritto numerosi articoli in particolare sull’Ordo virginum. Nel 2020 ha pubblicato con Nicla Spezzati Le donne consacrate e giovani. Una presenza generativa.
Mioly Andoniaina
Consacrata nell’Ordo virginum dell’Arcidiocesi di Antananarivo (Madagascar), attualmente si trova a Roma impegnata negli studi di diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense.
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 20 settembre 2024
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