Compie 100 anni la struttura con 530 lapidine per i caduti

Fra pochi giorni compirà cento anni il Lapidarium di Ferrara, nato dall’ispirazione di mons. Antonio Pelizzola e dalla volontà di uno gruppo di madri e vedove di guerra.

Nel 1923 la Presidentessa di questo gruppo, Antonietta Pinghini, promosse una raccolta fondi al fine di ricordare i Caduti della Prima Guerra Mondiale. Il Comitato da lei diretto era l’Associazione Madri, Vedove e Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra: nel ’19 ne facevano parte  quasi duecento socie. Fra queste, la madre di Francesco Baracca. Dopo gli incidenti del 20 dicembre 1920, che causarono la morte di due socialisti e di quattro fascisti, si unirono all’Associazione anche i congiunti dei cosiddetti “Martiri Fascisti”. I fondi furono raccolti tramite una sottoscrizione promossa dalla Gazzetta Ferrarese, che permise di ricevere una discreta somma per quei tempi. E il Vescovo di Ferrara mons. Francesco Rossi concesse all’Associazione della Pinghini di convertire, all’interno della Basilica di Santa Maria in Vado, le due cappelle, poste ai lati della volta dell’altare che ricorda il Miracolo eucaristico della Pasqua del 1171: così, il Lapidarium aveva trovato la sua sistemazione.

Venne arricchito di opere d’arte, le volte furono affrescate da Medini, i candelieri in ferro battuto furono realizzati da Bellotto, la possente figura del Cavaliere di Giovanni Roi illumina la penombra delle lapidi votive. Altre opere d’arte furono aggiunte in seguito. Il 15 marzo 1925 alla presenza di autorità civili, militari, politiche e religiose, vennero inaugurate le cappelle, a cui seguì un ricevimento nella sede dell’Associazione promotrice, ubicata al primo piano della Casa della Patria. Il giorno seguente – 16 marzo – in occasione dell’anniversario della fucilazione dei tre martiri ferraresi Malaguti, Succi e Parmeggiani da parte degli austriaci, ci fu una seconda cerimonia sempre nello stesso Santuario: erano presenti il Generale Sani, Italo Balbo, Olao Gaggioli, rappresentanti del governo e innumerevoli congiunti dei Caduti in guerra. La bandiera dell’Associazione Madri e Vedove di Guerra venne portata all’altare dalla madre di Francesco Baracca per essere benedetta dal Vescovo. La bandiera è attualmente in un deposito comunale dove si spera venga custodita con ogni cura.Purtroppo, da anni l’Associazione Famiglie Caduti e DIspersi in Guerra, erede del precedente sodalizio, è stata costretta dopo cento anni di attività ad abbandonare la sede storica della Casa della Patria di cui rimane usufruttuaria perenne.

Il Lapidarium ricorda attraverso 530 lapidine altrettanti caduti in guerra, per la maggior parte periti nel primo conflitto mondiale. Queste lapidi vennero pagate dai congiunti dei Caduti con offerte volontarie. Fra queste anche quelle di diversi israeliti ai cui famigliari venne chiesto il nulla osta per l’apposizione delle stesse in una chiesa cattolica.

A ricordo del Natale di Sangue di Fiume furono poste due lapidine per commemorare Giuseppe Braga e Desiderato Rolfini, entrambi deceduti negli scontri fratricidi del dicembre 1920. Durante il ventennio vennero aggiunte alcune lapidi in ricordo dei Caduti in A.O.I. (Africa Orientale Italiana). Non risultano invece lapidine poste a ricordo dei ferraresi caduti nella Guerra Civile Spagnola.

Con la fine della seconda guerra mondiale vennero murate alle pareti delle cappelle alcune lapidi riportanti i nomi dei Caduti e Dispersi in questo conflitto. Sono stati apportati diversi rimaneggiamenti durante gli anni Sessanta per supplire ai danni prodotti dal tempo e dall’incuria. E negli anni Settanta a Santa Maria in Vado si celebrarono diverse Messe di suffragio in occasione del rientro in patria dei Resti dei Caduti ferraresi provenienti dai cimiteri di guerra esistenti nei vari fronti. A seguito del sisma che colpì il ferrarese, alcune lapidine hanno subìto danni e sono state prontamente ripristinate a cura dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra di Ferrara.

Il prossimo 15 marzo alle ore 11, in occasione del centesimo anniversario dell’inaugurazione del Lapidarium, a S. Maria in Vado verrà celebrata una S. Messa in suffragio dei 10.000 Caduti ferraresi periti nelle guerre d’indipendenza e nei conflitti mondiali dal 1848 al 1945. Saranno presenti le Associazioni Combattentistiche e d’Arma e celebrerà il Vicario mons. Massimo Manservigi.

(a cura dei promotori)

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 14 marzo 2025

Continua a leggere