Organizzato dall’associazione “Family Day – Difendiamo i nostri figli” si è svolto sabato 28 ottobre a Ferrara un incontro pubblico che ha posto al centro della riflessione il drammatico problema della denatalità in Italia e in particolare nel nostro territorio.
Il convegno “Rigeneriamo il futuro. Come affrontare l’inverno demografico” — patrocinato dal Comune di Ferrara che ha messo a disposizione la Sala della Musica — è stato aperto dall’Assessore alla pubblica istruzione e formazione, pari opportunità e politiche familiari Dorota Kusiak. Anche con l’aiuto di fondi del PNRR (oltre 20 milioni di euro), il Comune farà investimenti sostanziosi per costruire nuove strutture scolastiche e rammodernarne altre già esistenti. Misure già adottate, come l’abbattimento delle rette delle scuole materne comunali e la gratuità di questi servizi per famiglie che acquistano la casa nel nostro territorio, si auspica — ha concluso l’Assessore — che possano attirare giovani famiglie a stabilirsi nel nostro territorio e andare incontro al loro desiderio di avere dei bambini.
Introdotti e coordinati dallo storico ferrarese Andrea Rossi, sono poi intervenuti Gian Carlo Blangiardo, presidente uscente dell’ISTAT, che si è soffermato soprattutto sull’illustrare i numeri drammatici del fenomeno denatalità, sia in Italia sia nel nostro territorio; e Pino Morandini, politico e magistrato. Per Blangiardo il problema viene da lontano ma è stato sottovalutato: già negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso i demografi avevano segnalato l’andamento fortemente calante della curva della popolazione, ma purtroppo i politici, a causa anche delle scadenze elettorali sempre incombenti, hanno, dal loro punto di vista necessariamente, la “prospettiva corta”. Invece c’è fretta, e i numeri lo dicono molto chiaramente: basti considerare banalmente il numero sempre calante, all’interno della popolazione, delle donne fertili. È evidente che con il calo di queste inevitabilmente assisteremo ad un calo di nuovi nati, anche prescindendo dalle pur importanti altre considerazioni di tipo sociale e culturale. Le mamme sono la nostra risorsa principale, e il loro numero si va riducendo sempre più.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Morandini: la questione demografica non è soltanto una di quelle all’attenzione della politica, ma la questione fondamentale della politica, perché coinvolge le future generazioni, e il loro domani è il suo dovere primario. La responsabilità nei confronti dei più giovani e del loro futuro è stringente: non è una questione contingente, come molte altre, bensì strutturale, quindi ineludibile, perché tutto il resto è dipendente da questa.
La politica deve rendersi conto che, se il bene comune è il suo principale compito, essa non può essere limitata ad una visione di corto raggio e puramente assistenzialistica nei confronti della famiglia e della natalità: la famiglia deve invece essere valorizzata in quanto risorsa della società, in una visione autenticamente sussidiaria, e non certo come un peso.
In questa ottica si comprende immediatamente che tutti i servizi offerti gratuitamente dalle famiglie in termini di assistenza, di educazione, di vicinanza anche psicologica, di logistica, se ben valorizzati e supportati dall’amministrazione pubblica, farebbero risparmiare moltissimo a questa, con un saldo fortemente positivo rispetto agli aiuti da essa forniti.
Massimo Martinucci
(Foto: i relatori, Kusiak e Martinucci)
Pubblicato sulla “Voce” del 3 novembre 2023
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