Una coppia tunisina in difficoltà, cerca casa: si muove il Centro diAscolto dell’UP Borgovado, assieme ad altri soggetti: trovato un immobile a Masi Torello

Davanti a una mancanza, è importante non solo il riuscire a rispondere, a esserci, ma a cercare aiuto dando così vita a una rete solidale.

È una bella testimonianza di carità quella che ci viene dall’Unità Pastorale Borgovado di Ferrara. Una famiglia bisognosa in cerca di una casa che riceve la risposta del Centro di Ascolto (CdA) dell’UP, permettendo così il propagarsi, come un’onda, del bene.

Tutto ha inizio quando Gianni Tebaldi, volontario del Centro di Ascolto, all’inizio di giugno dell’anno scorso viene contattato da Elisabetta Pedriali, Assistente sociale di Asp, per la ricerca di un immobile in affitto da destinare a una famiglia tunisina in difficoltà (i coniugi Khaldi).

Nello stesso periodo – la Provvidenza ci vede bene – cinque fratelli della famiglia Droghetti di Masi Torello (Mario con la moglie Annalisa, Laura, Stefano, Franco e Gianni), amici di una volontaria del CdA, decidono di donare la casa dove viveva la madre, venuta a mancare pochi mesi prima, ad un’associazione che si occupa di fragilità. Si tratta della porzione di casa dell’ex complesso conventuale del 1870 presente nel Borgo Sant’Anna a Masi Torello. Grazie all’intervento della Fondazione Braghini Rossetti (presieduta da Neda Barbieri, e con la mediazione di Claudio Palmer, Economo della nostra Arcidiocesi) e dell’Associazione “Umanità” (presieduta dall’avv. Francesco Ferroni, che si è accollato la nuda proprietà dell’immobile), la famiglia per 5 anni avrà l’usufrutto dell’immobile. Dopo i 5 anni potrà decidere se rimanervi. In caso contrario, la casa sarà destinata a un’altra famiglia.

«Di continuo, ogni giorno, persone si rivolgono a noi chiedendoci aiuto nella ricerca di una casa», ci spiega Patrizia Di Mella, volontaria del CdA Borgovado che, insieme a Marinella Marchesini, ha fatto da collante per tutte le persone coinvolte nell’iniziativa. «Ora – prosegue – siamo alla ricerca di una camera per una coppia che ha subito lo sfratto. La ricerca della casa nella nostra città è un problema pressante e urgente, nonostante il considerevole numero di immobili vuoti e l’assenza di progetti di riqualificazione».

I volontari di Borgovado, oltre alle persone citate, ci tengono a ringraziare anche l’avv. Tiziano Tagliani, che ha aiutato nelle pratiche; l’arch. Giovanni Chiarolla, che è stato il ponte con l’arch. Monica Graziina, presidente dell’Ordine degli Architetti di Ferrara, importante per i consigli e i pareri tecnici sull’immobile; il notaio Massimo Esposito, che ha seguito i vari passaggi della donazione.

Centro di Ascolto Borgovado, importante presidio sul territorio

Una decina di volontari ogni martedì mattina dalle ore 9 a 12 si alternano per aprire “la porta”: così loro stessi chiamano il punto di ascolto presente da inizio anno nei locali parrocchiali di S. Maria in Vado. Diverse sono le persone bisognose che ogni settimana si affacciano sull’uscio per chiedere aiuto nel pagamento di affitti e bollette, per la ricerca di una casa, per il doposcuola dei figli, o perché la solitudine fa loro desiderare anche una semplice chiacchierata. 

Ogni mercoledì mattina i volontari si ritrovano per valutare le richieste: per il doposcuola si consiglia quello presente da tanti anni nella vicina S. Francesca Romana (attivo grazie anche a ex docenti ora volontari del CdA); per il pagamento delle bollette, i volontari cercano di contribuire con una percentuale (di solito, il 30-40%), oppure donano l’intera cifra richiesta ma chiedendo alla persona bisognosa di versare ogni mese un esiguo contributo al CdA.

Inoltre, il Centro ha anche un accordo col Centro di Solidarietà-Carità (braccio solidale in città del Banco Alimentare), per cui una volta al mese distribuisce nei locali di S. Maria in Vado pacchi viveri a chi ne fa richiesta. I beni a lunga conservazione vengono donati anche dal Conad City di via Spronello, dove si svolge l’iniziativa della “Spesa sospesa”. 

Infine, l’idea di solidarietà condivisa il CdA Borgovado la concretizza anche in un altro modo: facendo parte, da alcuni mesi, della rete dei Centri di Ascolto presenti nella nostra Arcidiocesi. Per ora una decina di parrocchie e UP vi aderiscono, dandosi mutuo aiuto per ogni necessità. Perché la mancanza dell’essenziale richiede, sempre, uno sguardo più ampio.

Articolo pubblicato su “La Voce” del 17 marzo 2023

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