Dal 31 luglio al 4 agosto scorsi oltre 400 giovani provenienti da tutta Europa (e non solo) si sono ritrovati al Camping Florenz di Lido degli Scacchi per il Festival Acamps, il campo estivo organizzato dalla Comunità Shalom che, ricordiamo, è presente a Ferrara da luglio del 2023.

Durante i cinque giorni del campo, i partecipanti hanno compiuto un percorso di preghiera, formazione spirituale e divertimento, culminato nell’esperienza dell’effusione dello Spirito Santo, ricevendo i suoi doni e carismi. Inoltre, serate tematiche con esibizioni musicali di diversi gruppi fra cui The Sun, Reale, Shalom Dublin Music Ministry, Missionary Shalom.

Dopo Acamps, i partecipanti condivideranno ancora fra di loro i frutti di questa esperienza ritrovandosi nel Santuario di San Giorgio fuori le Mura a Ferrara il 24 agosto alle ore 18.

Altri incontri post Festival sono previsti a Roma, ad Arnsberg in Germania e on line via Zoom per i partecipanti che vivono in Paesi dove non è presente una missione Shalom.

***

ALCUNE FOTO DEL FESTIVAL ACAMPS AL CAMPING FLORENZ

Foto grande: https://comshalom.org/it

Altre foto: Kommunikation Paderborn

***

Il 1° agosto è stato il nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego a presiedere la Santa Messa. Di seguito il testo integrale dell’omelia.

 

Cari giovani, cari amici di Shalom, cari fratelli e sorelle, anzitutto benvenuti in questo Lido, in questo angolo della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, di cui sono Pastore, che sulla antica strada Romea ha visto nella storia il cammino di tanti giovani pellegrini verso Roma, accolti fraternamente nella vicina Abbazia di Pomposa, una comunità dii monaci benedettini che hanno bonificato queste terre, con il lavoro e la preghiera, e che hanno anche inventato le note che accompagnano la nostra musica e il nostro canto. La fede, cari giovani, è legata alla terra, al creato, che considera dono di Dio da curare e custodire, come ci ha insegnato Papa Francesco nell’enciclica ‘Laudato sì’.

Ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio. Anzitutto la Parola di Dio di oggi ci fa incontrare un profeta particolare, Geremia. Geremia è un giovane, talora scontento, che si lamenta di tutto. Papa Francesco lo ricorda nell’esortazione apostolica Christus vivit, dedicata proprio ai giovani. Geremia è “chiamato a risvegliare il suo popolo quando era molto giovane – ricorda papa Francesco. Nel suo timore disse: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane» (Ger 1,6), ma il Signore gli chiese di non dire così (cfr Ger 1,7) e aggiunse: «Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,8). La dedizione del profeta Geremia alla sua missione mostra ciò che diventa possibile se si uniscono la freschezza della gioventù e la forza di Dio” (C.V.10). Nella pagina di oggi il Signore gli dice “alzati!” e lo invita ad andare nella bottega di un vasaio. L’arte del vasaio chiede attenzione, impegno, ma anche di ricominciare per arrivare a un prodotto finito che sia realizzato bene. E Dio conclude che opera con Israele nello stesso modo: lo rigenera continuamente. Cari giovani il Signore fa la stessa cosa con noi, che siamo talvolta stanchi e demotivati: ci dice ‘Alzati’ e mettiti in cammino. Possiamo sbagliare, dimenticare, fuggire da lui, ma il Signore ci cerca e ci rigenera continuamente, vuole che la nostra vita sia bella. Dobbiamo solo fidarci di Lui, valorizzando tutto ciò che abbiamo, chi incontriamo. Anche a noi il Signore chiede di confidare in Lui – come abbiamo cantato con il salmo 145 – perché “è fedele per sempre”.

La pagina evangelica di Matteo di oggi ci regala un’immagine del regno dei cieli che Gesù regala ai suoi ai discepoli. Il Regno dei cieli è come una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci e che i pescatori tirano a riva e che poi insieme si mettono a scegliere i pesci buoni da mangiare da quelli che non si mangiano. Ci sono alcuni aspetti da leggere in questa immagine di Gesù che immediatamente in questo luogo sul mare si comprende, perché molto familiare durante una pesca. Anzitutto la pesca non si fa da soli, ma insieme. E’ pericoloso andare in mare da soli, ma soprattutto è difficile ritirare da soli le reti. Come anche la scelta dei pesci si fa insieme. Questa parola “insieme” indica come anche il cammino di fede ha bisogno di una comunità di riferimento, che ci accompagna. Da soli rischiamo di non saper tirare le reti, di non saper scegliere. Occorre ‘camminare insieme’. Non solo. In questa rete, che sono le mani di Dio che accoglie, c’è posto per tutti, anche se siamo diversi (‘ogni genere di pesci’). L’immagine della rete serve a Gesù, infine, a ricordare che al termine della nostra vita ci sarà ancora il Signore ad accoglierci a braccia aperte, scegliendo dalla nostra vita cose nuove e cose antiche, ma valorizzando ogni nostro gesto di fede, speranza e carità. Oggi usiamo spesso la parola ‘rete’, per dire le relazioni tra persone, a livello anche internazionale, ma anche la rete costruisce relazioni virtuali, social. E’ una valore aggiunto a quello che il Vangelo ci ricorda, purché queste reti siano finalizzate al bene, aiutino a risolvere i problemi non generino nuove dipendenze negative, ma allarghino la conoscenza, creino incontro, generino il reciproco rispetto, costruiscano fraternità.

Cari amici di Shalom, cari fratelli, chiediamo al Signore di accompagnarci a scoprire il valore dell’insieme, della rete, perché – come ha scritto Papa Francesco “imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie” (C.V.207). Concludo allargando il nostro sguardo a partire dalla parola ‘Shalom’, che significa pace: il nostro sguardo oggi raggiunga l’Ucraina, la Terra Santa e gli oltre 30 Paesi del mondo dove uomini e donne, ragazzi e giovani muoiono per la guerra: il Signore doni loro la pace, ‘shalom’. Così sia.

Continua a leggere