Convegno diocesi – UCID – Serra sul Turismo religioso. I progetti della nostra Chiesa locale: Cammino di San Guido, Polo ecclesiale in città, Polo culturale in Arcivescovado, rete Santuari. Le proposte dal territorio: Govoni (Camera di Commercio), Amelio (ASCOM), Vitali (FIAVET) e Caravita (Petroniana). «Serve una cabina di regia per politiche, non solo per gli eventi»
Le relazioni esistono già, ora servono le «interazioni». La rete è già abbozzata, ora occorre «far sistema».
Si avvicina l’inizio del Giubileo e la nostra Arcidiocesi ha chiamato a raccolta i soggetti del territorio per iniziare una seria e duratura collaborazione nell’ambito del turismo religioso. Promotori di questa iniziativa, oltre alla nostra Chiesa locale, sono l’UCID e il Serra club locali. E il primo passo, è stato il Convegno svoltosi lo scorso 5 dicembre a Casa Cini e che ha visto la presenza di una 70ina di persone. Fra queste, anche rappresentanti del CNA e di varie associazioni: Amici Musei e Monumenti Ferraresi, Bal’Danza, Associazione Dante Alighieri, Garden Club, De Humanitate Sanctae Annae, FIDAPA, Associazione “Amici della Biblioteca Ariostea”, Scrittori Ferraresi.
IDEE E PROPOSTE DALLA NOSTRA ARCIDIOCESI
Il Convegno, introdotto e moderato da Antonio Frascerra (Presidente UCID Ferrara) e Alberto Lazzarini (Presidente Serra Club), ha visto gli interventi di alcuni rappresentanti della nostra Arcidiocesi, a partire da mons. Gian Carlo Perego. «È importante valorizzare il nostro patrimonio ecclesiale nonostante la ferita, che stiamo cercando di rimarginare, causata dal sisma del 2012», ha detto. Sono ancora 24 le chiese chiuse da allora, delle 124 colpite. E poi c’è il nostro «patrimonio culturale diocesano, con anche gioielli poco noti, come le circa 1500 pergamene (dal X al XX secolo, ndr) conservate nel nostro Archivio storico», e di natura giuridica e notarile. E il progetto del «Polo Culturale» nell’Arcivescovado di Ferrara che, oltre all’Archivio storico, comprenderà un Museo diocesano e le biblioteche dei due Seminari. «Prima, però – ha aggiunto il Vescovo -, bisognerà concludere i lavori nel Palazzo Arcivescovile. Siamo ancora in attesa dei finanziamenti a suo tempo stanziati dal Ministro Franceschini per ristrutturare il cortile, le altre aree cortilizie, i pozzi antichi e le finestre». Infine, mons. Perego ha auspicato una «cabina di regia tra enti e istituzioni: una sinergia è indispensabile», ha detto, rimarcando anche l’importanza di «valorizzare le nostre aree rurali sempre più spopolate, creando itinerari di fede, cultura e natura».
Don Fabio Ruffini, Delegato Regionale dell’Associazione Collegamento Nazionale Santuari (nonché Rettore del Santuario di S. Maria in Vado) ha spiegato come«nella nostra Arcidiocesi sono diversi i Santuari che aderiscono a questa Associazione, l’unica in Italia che unisce i Santuari a livello nazionale». Associazione, questa, che collabora con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna per il progetto “Monasteri Emilia-Romagna” (esiste anche il portale monasteriemiliaromagna.it) del quale fan parte, per la nostra Diocesi, la Cattedrale di Ferrara, l’Abbazia di Pomposa e il Santuario di S. Maria in Aula Regia. E a proposito dell’utilità del web per il turismo religioso, don Ruffini ha raccontato come pellegrini passati nei mesi scorsi per S. Maria in Vado e provenienti da Stati Uniti e Messico, han detto di aver scoperto il nostro Santuario ferrarese sul portale creato a suo tempo da Carlo Acutis (www.miracolieucaristici.org/). E il 12 gennaio il nostro Santuario di Borgovado accoglierà un gruppo di pellegrini addirittura dalla Corea del Sud. Infine, don Ruffini ha accennato alla collaborazione nata coi vicini Monasteri del Corpus Domini e di S.Antonio in Polesine, per invitare i pellegrini che si recano a S. Maria in Vado a visitarli.
L’altro contributo diocesano l’ha portato Emanuele M. Pirani, Incaricato per il Turismo e il Tempo Libero, il quale ha riflettuto sul turismo religioso «come via di comunicazione della bellezza e via di dialogo fra culture diverse. Per noi il turista è un ospite, un pellegrino di speranza», ha aggiunto. Ha poi portato alcuni dati significativi: «nel 2023, ben 6500 persone hanno visitato il Monastero di Sant’Antonio in Polesine e quest’anno i visitatori sono già oltre 8mila». Due sono i progetti del nostro Ufficio diocesano: il primo, del «Parco culturale ecclesiale», con visite guidate per la Cattedrale di Ferrara,la chiesa di San Paolo e la Basilica di S. Maria in Vado. Il secondo riguardante, invece, il “Cammino di San Guido”: circa 55 km con partenza e arrivo dall’Abbazia di Pomposa e diverse tappe: Dune fossili di Massenzatica, Mesola, Taglio della Falce, Goro, Gorino, Bosco di Santa Giustina e Volano.
GLI ATTORI DEL TERRITORIO: «COLLABORIAMO»
Ampio spazio è stato dato ai protagonisti del nostro territorio. A partire da Paolo Govoni, Vice Presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna: «anche se non si dice mai – ha esordito -, questo territorio esprime un’ottima qualità delle imprese, non è un territorio di retroguardia come molti lo descrivono». E nonostante le crisi degli ultimi anni (quella del 2008, quella legate alla pandemia e al sisma, solo per citare le maggiori), «il sistema di impresa sta tenendo». Spazio poi ai numeri: «secondo dati da noi elaborati proprio nella giornata di oggi, il 16,2% dell’intera ricchezza prodotta nella nostra provincia è rappresentato dal comparto turistico e dei viaggi». Un numero rilevante. «Il 17% degli addetti – 4mila persone nella nostra Provincia – sono impiegati nel turismo, soprattutto nel turismo culturale», ha aggiunto. «Ragionare, quindi, di turismo religioso – che per sua natura è lento, sostenibile, accessibile e fondato su valori – significa aggiungere possibilità di crescita e di sviluppo del nostro territorio». Nel Ferrarese, dunque, è più che mai necessario «creare una cabina di regia non solo per organizzare eventi ma per dar vita a politiche per il turismo, per passare da un semplice sistema di relazioni a un sistema di interazioni, cioè a qualcosa di più strutturato».
«Il turismo dev’essere percepito nella sua trasversalità», ha poi incalzato Marco Amelio, Presidente dell’ASCOM di Ferrara.«Servono nuovi paradigmi, dobbiamo iniziare a parlare di governance della città, non più di governo. Una città, dunque, nella quale nessuno rimane spettatore», ma diventa attore, protagonista. «Il nostro territorio provinciale – ha aggiunto – è situato in una posizione strategica per poter parlare di turismo religioso che duri nel tempo, essendo inserita in un itinerario più ampio:tocca a noi costruire una narrazione adatta. È importante capire a quale tipo di turista possiamo rivolgerci e fare in modo che poi, da turista religioso, torni nel nostro territorio come “laico”. Mettiamoci al lavoro e lavoriamo assieme, così che non potremmo dire “non eravamo preparati”».
Un protagonista dell’ambito turistico locale è Gianfranco Vitali, Presidente Provinciale della FIAVET e guida del Florenz di Lido degli Scacchi: «uno dei problemi del nostro Delta del Po – ha detto – è che abbiamo i turisti non abbastanza distribuiti durante l’anno ma troppo concentrati sul balneare, quindi d’estate». L’Anno Santo può quindi rappresentare un’opportunità «per allungare la stagione turistica». Centrale quando si parla di turismo religioso è anche «il legame con la natura», con quel creato sulla cui cura tanto punta Papa Francesco nell’ottica di un’ecologia integrale. Ma «il Delta ha bisogno di una revisione radicale: chiedo anche a tutti voi – ha concluso rivolgendosi direttamente ai presenti – di fare pressione affinché la politica incentivi lo sviluppo di quest’area del Ferrarese».
Massimo Caravita è Presidente della Petroniana Viaggi, realtà di punta a livello nazionale. ACasa Cini ha parlato di questa realtà oltre che di “Ospitalità Petroniana”, associazione di utilità sociale nata nel 2021. Per quanto riguarda invece la prima, «per il 40% si occupa di pellegrinaggi, per un altro 40% di biglietteria aerea per onlus benefiche e per i missionari fuori dall’Italia», ha spiegato, prima di raccontare del Pellegrinaggio in Terra Santa lo scorso giugno con 165 pellegrini, «viaggio che ha aiutato alberghi del luogo a riaprire e riattivato imprese colpite da questo periodo di guerra».
Il Convegno ha visto anche i saluti delle istituzioni, con la Consigliera Diletta D’Andrea a rappresentare la Provincia di Ferrara e l’Assessore al Turismo Matteo Fornasini a rappresentare l’Amministrazione Comunale di Ferrara.
Ma l’introduzione e la conclusione dell’intenso pomeriggio di confronto sono spettate ad Antonio Frascerra (Presidente UCID Ferrara), che ha parlato del Giubileo come di «una grande opportunità per la città, le associazioni, l’intero territorio. Vogliamo dare contenuti alle tante persone che verranno nel nostro territorio in occasione dell’Anno Santo. Come UCID – ha concluso – ci mettiamo a disposizione per lavorare tutti assieme. Iniziamo seriamente a far sistema, a fare squadra. L’alternativa è di non contare nulla come territorio ferrarese». Un monito da non sottovalutare.
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 13 dicembre 2024
Abbònati qui!
(Foto Musacci)