Doppia Messa, in Cattedrale a Ferrara con l’Arcivescovo e a Comacchio per il Basso Ferrarese. Il Pellegrinaggio a Ferrara avverrà col Crocifisso del Trecento, che poi rimarrà nel presbiterio
di Emanuele Maria Pirani*
Domenica 29 dicembre, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, si terrà la Messa con Rito di Apertura del Giubileo Ordinario dell’Anno Santo 2025 a livello diocesano. Per la nostra Chiesa locale, doppio appuntamento in contemporanea: nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, e a Comacchio nella Concattedrale di San Cassiano. In entrambi, invitate le autorità civili e militari.
A Comacchio, l’accoglienza e l’inizio della Celebrazione sono previsti alle ore 17 nel Santuario di Santa Maria in Aula Regia.Alle 17.30 partirà il Pellegrinaggio di oltre 1 km (con canti e recita del S.Rosario) diretto alla Concattedrale dove alle ore 18 verrà celebrata la Santa Messa. IlRito di Apertura a Comacchio coinvolgerà tutte le parrocchie del Basso Ferrarese.
IL PROGRAMMA A FERRARA
A Ferrara il programma prevede alle ore 17 l’accoglienza, con le prove di canto nella chiesa di San Paolo (piazzetta Schiatti), e l’inizio della Celebrazione Liturgica presieduta dall’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego alle ore 17.30.
La struttura di questa liturgia così particolare, sarà scandita da quattro importanti momenti: la Collectio, il Pellegrinaggio, l’Ingresso in Cattedrale e la Celebrazione Eucaristica.
Nel primo momento saremo Chiesa radunata, popolo che acclama Cristo, Re e Signore del tempo e della storia, che 2025 anni fa si è manifestato a Betlemme. Radunati dalla Parola che si è fatta carne (ascolteremo il Vangelo secondo Giovanni), ma anche dal Santo Padre (tre laici leggeranno tre brani dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario Spes non confundit, scritta da Papa Francesco), saremo invitati a seguire Cristo via, verità e vita, attraverso il secondo momento: quello del Pellegrinaggio verso la Cattedrale. Tale Pellegrinaggio ci metterà in movimento, in cammino per celebrare il giorno del Signore nella Festa della Santa Famiglia e aprire così l’Anno Giubilare, accolto come dono di Dio. Questo essere mossi dal sacro è per noi segno del cammino di speranza del popolo pellegrinante dietro la Croce di Cristo, come raffigurato nel logo del Giubileo: in un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la croce di Cristo rimane l’àncora di salvezza, segno della speranza che non delude perché è fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele. È il cammino della Santa Famiglia di Dio che, nell’oggi della Chiesa, avanza verso la Gerusalemme celeste.
Aprirà la processione il bel Crocifisso in legno patinato e dipinto, che da secoli è venerato nella nostra Cattedrale. Considerato della fine del Trecento ed attribuito al maestro Antonio da Ferrara, in origine questo Crocifisso si trovava sopra un architrave di legno, posto davanti all’antico altare maggiore, da dove sarebbe stato tolto nel 1453 per far posto alle cinque statue di bronzo di Nicolò Baroncelli, oggi poste alla fine della navata di destra. Non sarà la prima volta che questa significativa sacra immagine lascia il quarto altare della navata di sinistra del nostro Duomo: nel 1990, per volere dell’arcivescovo Luigi Maverna, fu collocato sull’altare papale in Piazza Trento e Trieste, per la Messa celebrata da Giovanni Paolo II. Il Crocifisso, portato in pellegrinaggio dai giovani del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, sarà poi collocato nel presbiterio della Cattedrale, dove resterà per l’intero Anno giubilare, per essere venerato dai fedeli, nei pressi dell’altare: infatti «il contenuto del Pane spezzato è la croce di Gesù, il suo sacrificio in obbedienza d’amore al Padre» (Papa Francesco, Lettera apostolica Desiderio desideravi, 7).
Subito dietro la Croce il diacono porterà l’Evangeliario, scrigno della Parola viva del Risorto che, come la colonna di fuoco dell’Esodo cammina innanzi al suo popolo, luce e guida per i suoi discepoli, particolarmente in questo anno di grazia. Il Pellegrinaggio sarà accompagnato da particolari inni e dalle Litanie dei Santi, della Cappella Musicale della Cattedrale di Ferrara, mentre il momento in San Paolo sarà curato dal Coro di San Martino di Codigoro.
L’ingresso del popolo di Dio nella Cattedrale avverrà attraverso la porta principale, segno di Cristo. A segnare questo importante momento vi sarà il festoso e solenne suono delle “chiarine” dell’Ente Palio Città di Ferrara. Segno indiscusso della storia dei giubilei – si pensi allo Shofar in ambito ebraico – il suono del corno di montone o della tromba, ha sempre simboleggiato l’inizio di «un giorno nuovo», di un «tempo di grazia e di giustizia». Sulla soglia della porta, l’Arcivescovo innalzerà la Croce e, rivolto verso il popolo, con un’acclamazione ci inviterà alla venerazione del «dolce legno che porta appeso il Signore del mondo» (Inno del Venerdì Santo, Nella Passione del Signore).
Varcata la porta, il Vescovo si dirigerà al fonte battesimale dal quale preleverà l’acqua che servirà per il Rito della memoria del Battesimo: l’aspersione con l’acqua è memoria viva del Battesimo, porta all’ingresso nel cammino di iniziazione sacramentale e nella Chiesa; il Battesimo, infatti, è «il primo sacramento della nuova alleanza, in forza del quale gli uomini aderendo nella fede a Cristo Signore, ricevono lo Spirito di adozione a figli; essi vengono chiamati e sono veramente figli di Dio. Uniti a Cristo con una morte e una risurrezione simile alla sua, entrano a far parte del suo corpo; segnati dall’unzione dello Spirito diventano tempio santo di Dio, membri della Chiesa, stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato» (Benedizione, 1163).
La celebrazione della Messa costituisce il vertice del Rito di apertura dell’Anno Giubilare: «in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli. Nella Messa, infatti, si ha il culmine sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono il Padre, adorandolo per mezzo di Cristo, Figlio di Dio, nello Spirito Santo» (Ordinamento Generale del Messale Romano, 16). La celebrazione procederà poi come al solito, utilizzando il formulario della Messa della Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
Particolari saranno il momento della Preghiera dei fedeli e della presentazione dei doni all’Offertorio, in cui saranno coinvolti diversi laici di gruppi, movimenti e associazioni diocesane (Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Scout, Unitalsi, Genitori in Cammino, Migrantes, Rinnovamento nello Spirito).
Al termine della Messa l’Arcivescovo sosterà qualche istante in preghiera davanti a Maria, Madre e dispensatrice di ogni grazia: nel nostro Duomo la presenza del Santuario della Madonna delle Grazie ci ricorda la grande devozione dei ferraresi alla Vergine.
* Cerimoniere Arcivescovile
(Foto: Via Crucis 2023, Ferrara – Alessandro Berselli)
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 20 dicembre 2024
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