Il 22 marzo a Bondeno incontri con Luciano Boccaccini e Gioia Bartali. L’eroismo e il rapporto con Coppi
La prima tappa della settimana ciclistica internazionale Coppi-Bartali partirà da Ferrara e arriverà a Bondeno il prossimo 22 marzo.
Per valorizzare adeguatamente un evento di questa portata, anche al di là del suo aspetto sportivo, la Polisportiva “Chi gioca alzi la mano”, con il patrocinio del Comune, del Lions Club e della parrocchia di Bondeno, con il concorso della Pro Loco e della Società operaia di Mutuo Soccorso ha organizzato un importante momento di approfondimento sulla figura dei due grandissimi campioni che nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale hanno dominato la scena ciclistica internazionale e fatto innamorare la gente della bicicletta.
Ma Coppi e Bartali sono stati molto di più di due protagonisti indiscussi e forse ancora oggi inarrivabili delle due ruote, capaci di imprese leggendarie, quando le strade non erano asfaltate e le biciclette pesanti macchine di ferro. Le corse erano lotte all’arma bianca, dove valeva la forza fisica ma anche l’intuito, la resistenza al pari della furbizia, la capacità di aggiustare i frequenti guasti del proprio mezzo meccanico e quella di stringere alleanze in corsa e valorizzare i propri compagni di squadra.
Il primo protagonista della giornata di sabato 22 marzo a Bondeno sarà Luciano Boccaccini, giornalista e scrittore comacchiese, inguaribile innamorato di ciclismo e memoria storica delle gare in bicicletta, autore di innumerevoli volumi su Coppi e Bartali, laureato in Lettere con indirizzo storico all’Università di Bologna. Corrispondente per circa vent’anni al Resto del Carlino, ha condotto per emittenti radiotelevisive molti programmi sportivi e culturali.
Altra protagonista della giornata sarà Gioia Bartali, che alla morte del padre Andrea – primogenito di Gino – nel 2017, per un periodo ha raccolto il testimone portando avanti la Fondazione Bartali, che ora però non esiste più.
La giornata di sabato 22 marzo sarà molto ricca e articolata: alle ore 10.30 presso la Sala 2000 di viale Matteotti n. 10 a Bondeno si svolgerà un primo incontro con gli studenti delle scuole superiori di Bondeno, ma aperto a tutta la popolazione, in cui verranno ricordati i due campioni e cosa essi abbiano rappresentato per l’Italia di quel complicato periodo storico, il loro antagonismo sportivo e il grande rispetto reciproco, le loro vicende umane e le scelte di vita, il tifo che ha diviso gli italiani in Coppiani e Bartaliani, ma unito un Paese che, lacerato dalla guerra, doveva ricominciare tutto da capo. E poi il ruolo che Bartali ebbe nel periodo della Shoah e lo ha visto riconosciuto “Giusto tra le nazioni” e insignito della medaglia d’oro al valor civile.
Nel pomeriggio, presso il Centro Maria Regina della Pace, in via Vittime dell’11 settembre n. 18 alle ore 15, si analizzerà ancora più approfonditamente la figura di Gino Bartali come uomo di fede, la sua spiritualità, la sua coerenza cristiana e i valori che hanno orientato le sue scelte fino all’ultimo dei suoi giorni.
La nipote racconterà di un nonno estremamente affettuoso in famiglia, di un rapporto solidissimo con la moglie e dei gesti eroici, rimasti segreti fino a pochi anni prima della morte avvenuta il 5 maggio del 2000, coi quali salvò 800 ebrei trasportando documenti falsi nel cannone della sua bicicletta con la scusa degli allenamenti tra Firenze e Assisi, in accordo con il cardinale Dalla Costa di Firenze, e la famiglia di ebrei che nascose a lungo nella cantina della sua casa.
Stefano Gamberini
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 14 marzo 2025