La nostra intervista a tre componenti del gruppo dei Focolari: «i giovani ci stanno a cuore. Con loro abbiamo fatto anche un progetto in Terra Santa: cristiani, ebrei e islamici assieme»

a cura di Cecilia Cinti

Cos’è il Gen Verde?

Raiveth Banfield (R): «Il Gen Verde è una delle espressioni artistiche del Movimento dei Focolari. Siamo 20 donne di 14 Paesi che attraverso varie forme d’arte, concerti e laboratori artistici per giovani e adulti, cerchiamo di portare un messaggio di pace, fraternità e unità. Il Gen Verde è nato nel 1966 da un regalo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, quando lei stessa ha consegnato una chitarra e una batteria di colore verde a un gruppo di ragazze che abitavano a Loppiano, dove si trova la nostra sede. Questo regalo aveva con sé una consegna: attraverso l’arte portare i messaggi del Vangelo e arrivare ai cuori delle persone».

Alessandra Pasquali (A): «Dal ‘66 ad oggi sono passate più di 140 componenti nella band, abbiamo composto più di 70 album, suonato in tante parti del mondo. Nell’ultimo anno siamo state alla GMG in Portogallo, abbiamo fatto un tour negli USA, in Spagna, in Francia, in tante città in Italia, in Germania e Brasile, dove abbiamo partecipato al Genfest, evento mondiale dei giovani dei Focolari, con concerti, laboratori, conferenze».

Avete cominciato scrivendo musica liturgica o “pop”?

Nancy Uelmen (N): «Quello che il Gen Verde ha sempre voluto fare è portare attraverso la musica e le arti la nostra esperienza di vivere il Vangelo. Ma vogliamo che questa musica arrivi a tutti, non solo per chi va in Chiesa. Lavoriamo spesso con i giovani, e specie negli ultimi anni ci siamo dedicate a produrre diversi album con uno stile pop-rock, a volte con un tocco etnico o ritmi dei nostri Paesi di provenienza. Abbiamo sviluppato un nostro stile distintivo che vuole essere musica “per tutti”; così, anche i testi vogliono essere universali e basati sulle nostre storie ed esperienze, oppure ispirati a persone come Chiara Lubich, Martin Luther King e altri. Il Gen Verde ha prodotto anche tanta musica per la liturgia – conosciuta in Italia e nel mondo – e ci teniamo tanto perché per noi il canto corale nella Messa è un modo potente per pregare e far pregare. Proprio per questo, portiamo avanti i Choral Workshop».

A proposito, che tipo di esperienza proponete durante il Choral Workshop?

N: «Abbiamo sviluppato un programma di formazione sul ruolo della musica nella liturgia come servizio e aiuto alla preghiera. Questi laboratori possono comprendere sessioni guidate di prove separate per ogni sezione, vocale e strumentale, e prove con l’intero gruppo, durante le quali i partecipanti hanno la possibilità di approfondire i vari aspetti della celebrazione. Nostro obiettivo non è solamente quello di cantare o suonare meglio come coro, ma è quello di andare in profondità nel senso di ogni canto, in quello che c’è dietro… per esprimere meglio ciascuna parte della liturgia, per aiutare anche l’assemblea a vivere l’esperienza della liturgia ancora più profondamente e a unirsi come popolo di Dio».

Che ruolo ha oggi la musica/il canto liturgico? E quali caratteristiche dovrebbe avere secondo voi?

N: «Per noi la musica e il canto rappresentano un elemento molto significativo nelle celebrazioni liturgiche. Se i canti sono preparati con cura e con lo spirito di preghiera, possono rendere la celebrazione molto più bella, profonda e partecipativa. I canti non sono solo semplici espressioni artistiche ma veicoli di preghiera e meditazione. Trasmettono un messaggio di fede, speranza, devozione; uniscono la comunità nella condivisione di un’esperienza spirituale collettiva. Perciò ogni canto che il Gen Verde scrive per la liturgia è pensato per rispecchiare il significato e lo spirito dei diversi momenti della celebrazione, creando un legame emotivo e spirituale tra i partecipanti e il sacro».

Durante la vostra permanenza a Comacchio, incontrerete anche alcune classi dell’I.I.S. “Remo Brindisi”. Qual è il vostro rapporto con i giovani? Quali attività svolgete con loro? Che cosa volete trasmettere loro?

R: «Il lavoro con i giovani è una delle attività che ci sta più a cuore. Infatti, abbiamo un progetto tutto dedicato ai giovani, che si chiama “Start Now Workshop Project”: laboratori artistici di teatro, danza, canto e percussione all’interno dei quali prepariamo i giovani a salire sul palco con noi, nel nostro concerto».

A: Questo progetto è ispirato da un’esperienza fatta anni fa ad Haifa, Betlemme, Gerusalemme e Nazareth, dove abbiamo lavorato, dentro gli stessi laboratori, con giovani arabo-cristiani, ebrei e musulmani, solitamente non abituati ad incontrarsi, proprio per la realtà particolare che c’è in Terra Santa. Prima di iniziare avevamo timore che le differenze avrebbero creato problemi tra i partecipanti… e invece abbiamo riscoperto come l’arte abbia questa qualità, fra tante altre, di arrivare al cuore delle persone e di mettere in dialogo, senza troppe parole. Per questo, ci teniamo tanto a questi laboratori, sia per il concerto dove loro salgono con noi sul palco, sia perché abbiamo momenti preziosi nei quali loro ci dicono com’è andata, quello che hanno sperimentato, cosa portano nella loro vita delle ore vissute insieme. Sentiamo come missione che dobbiamo andare noi verso i più giovani per fare insieme un cammino che li spinga poi a conoscere ciò che ispira la nostra vita: la scoperta di Dio Amore e il dare la vita per un Ideale che non passa».

Che messaggio volete lasciare invece alle persone che canteranno con voi o che parteciperanno alla celebrazione del 20 ottobre a Comacchio?

N: «A tutti i comacchiesi vogliamo dire che siamo molto felici di ritornare nella vostra città: siamo entusiaste di portare avanti, per la prima volta a Comacchio, il nostro Choral Workshop insieme ai cori. Saranno giorni molto belli e speriamo che poi possano innescare una continuità nei cori che parteciperanno».

A: «E non vediamo l’ora di conoscere anche i giovani e di condividere con loro la nostra musica e le esperienze! Chissà se poi un giorno torneremo ancora per fare workshop artistici con loro… Non vediamo l’ora di essere lì con voi a Comacchio!».

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LA TRE GIORNI

Il Choral Workshop con il Gen Verde (saranno presenti 12 suoi rappresentanti) si terrà tra Porto Garibaldi e Comacchio da venerdì 18 a domenica 20 ottobre. E sono 15 i cori (130 fra coristi e musicisti) provenienti da tutta la nostra Arcidiocesi che domenica 20 ottobre alle ore 18 animeranno la S.Messa nella Concattedrale di Comacchio.

 

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 18 ottobre 2024

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