25 gennaio, Conversione di San Paolo Apostolo. La sera, concerto nella chiesa di San Paolo a Ferrara del Coro e Orchestra “Immacolata”. Abbiamo intervistato il Direttore Giorgio Zappaterra

a cura di Andrea Musacci

Innanzitutto, facciamo un bilancio dei primi mesi di vita del Coro e Orchestra “Immacolata”.  E quali altri concerti avete in programma?

«Il Coro è nato 15 mesi fa, e poco dopo si è formata l’Orchestra. Dopo l’esordio, avvenuto il 3 marzo scorso al Monastero delle Clarisse del Corpus Domini di Ferrara, siamo stati chiamati a svolgere il servizio liturgico presso la chiesa dell’Immacolata, in Cattedrale, alla riapertura della chiesa di San Paolo, a San Cristoforo della Certosa, per un totale di 11 uscite. Quello del 25 gennaio è il nostro primo concerto. Nei prossimi 5 mesi sono previsti diversi impegni, fra cui un altro concerto nel mese di maggio a San Giorgio. Chi vuol essere informato sulla nostra attività può seguirci su Instagram (www.instagram.com/coroeorchestraimmacolata).

Il bilancio di questi primi mesi è molto positivo, in primo luogo per la crescita del coro nella coesione e nell’amicizia, nelle capacità espressive, nell’interazione con i musicisti. Fare musica insieme favorisce il superamento delle barriere generazionali: in coro tra il più giovane e il più vecchio c’è una differenza di 60 anni, in orchestra di 50 anni ma si lavora tutti con impegno ed entusiasmo per raggiungere l’obiettivo comune, contribuire alla bellezza della celebrazione. In tanti ci hanno ringraziato per averli aiutati a vivere la liturgia con intensità e raccoglimento».

Perché “Nuove strade per la musica sacra e liturgica”, come recita il sottotitolo dell’iniziativa del 25 gennaio a S.Paolo?

«Ritengo che a 60 anni dal Concilio la questione della musica sacra e liturgica rimanga un nodo irrisolto. Noi artisti cristiani abbiamo il dovere di rispondere all’appello che in tante occasioni ci è stato rivolto dalla Santa Sede (penso a Paolo VI, a Giovanni Paolo II, a Francesco) di mettere la nostra arte al servizio della Chiesa. In che modo? Il nostro compito di oggi è inserirci in quel cammino mai concluso che è la tradizione: fare nostro ciò che ci è stato consegnato arricchendolo con la nostra esperienza e il nostro vissuto, e trasmetterlo a nostra volta alle generazioni future perché lo facciano proprio. Fare musica sacra vuol dire comporre ed eseguire una musica che parli al cuore del fedele, che lo spinga a guardare in alto, che lo aiuti a riflettere sul senso della sua vita e a cercare quell’incontro personale, quello stare con Dio che è la preghiera. A questo scopo occorre una musica che abbia nella linea del canto la sua identità e personalità, che sia capace di colloquiare costantemente con la dimensione verbale e che consenta alla parola umana in certo modo di “salire al cielo”. Una musica la cui costruzione armonica sia il risultato di un intreccio di linee melodiche di pari dignità e cantabilità, ognuna delle quali possieda una sua compiutezza e relativa autonomia nell’esprimere il sentimento sottostante, e non un’astratta combinazione di note costruita a tavolino sulla base di regole meccaniche. Ma perché una musica sacra sia anche liturgica, cioè adeguata alla liturgia, occorre una linea di canto facile da imparare e cantare così da consentire all’assemblea di unirsi alla schola (il coro che svolge il servizio) nel canto di lode. Infatti nella celebrazione, se è vero che ci possono essere momenti riservati alla schola, è altresì necessario che ci siano momenti in cui la partecipazione dei fedeli non sia inibita dalla complessità elitaria di un repertorio più concertistico che liturgico. Ho visto in diverse occasioni persone di tutte le età cantare i canti che eseguivamo o la Messa dell’Immacolata, la più liturgica che ho composto, dopo averne ascoltate poche battute, proprio in virtù della loro “facilità” (potremmo dire “orecchiabilità”). Dove facile non è banale ma limpido, semplice perché chiaro e adeguato». 

Quali musiche eseguirete nel concerto del 25 gennaio? 

«Questo concerto esplora i due ambiti della musica sacra e liturgica. Prevede nella prima parte sedici canti a carattere liturgico che usiamo regolarmente nei vari momenti della celebrazione (alcuni sono conosciuti e utilizzati anche in altre Diocesi), con testi tratti prevalentemente dalla Sacra Scrittura. Nella seconda parte verrà eseguita la Messa Giovanni Paolo II che, pur essendo stata eseguita anche in liturgia, ha una durata e una complessità che la caratterizzano come musica sacra». 

Il concerto come si lega alla ricorrenza della Vocazione di san Paolo?

«La chiamata di San Paolo pone tutti noi di fronte al tema della nostra personale conversione, che non avviene una volta per tutte, ma deve essere rinnovata e rivissuta ogni giorno. Convertirsi vuol dire accogliere la novità di Cristo e diventare uomini nuovi. Non è un caso che il tema del concerto sia “Cantate al Signore un canto nuovo”: commentando questo versetto, sant’Agostino dice che l’uomo nuovo, che ama la vita nuova, “conosce il canto nuovo”». 

Ed essendo il concerto inserito nel programma della Settimana di unità dei cristiani, si collega in qualche modo anche a questo importante appuntamento? 

«Ciò che ci unisce in quanto cristiani – la fede nel Cristo, Verbo incarnato – è più importante di ciò che ci divide. Tra i canti che eseguiremo c’è il Prologo di Giovanni (eseguito anche il giorno di Natale in Cattedrale), che in questa circostanza può diventare un segno di questa unità. Ma tutto il concerto è un invito a pregare insieme, ad essere uniti nel rendimento di grazie e nella lode a Dio». 

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L’organico attuale dell’Orchestra “Immacolata”

Flauto: Nicola Guidetti.

Clarinetti: Claudio Miotto, Salvatore Nolasco, Stefano Carrà.

Clarinetto basso: Fabio Bonora.

Corno: Rinaldo Campi.

Violini: Stefano Franzoni, Martina Sartori.

Viola: Marta Fergnani.

Violoncello: Sandro Pasqual.

Arpa: Chiara Conato.

Chitarre: Tommaso Pellizzari, Mario Rivalta.

Pianoforte: don Paolo Galeazzi.

L’organico attuale del Coro “Immacolata”

Soprani I: Rosanna Ansani, Cecilia Turrini. 

Soprani II: Maria Silvia Ariati, Annalisa Bregola, Silvana Cenerelli, Daniela Chiarini, Stefania Di Dionisio, Ludwika Dovigo, Susanna Fioravanti, Elisa Manfredini, Elisa Marzola, Marianna Pellegrini, Rossella Poletti, Silvia Poletti, Chiara Semino, Marcella Trümper, Elisabetta Vecchi. 

Contralti: Laura Bagioni, Liliana Brunelli, Carmen Giarratana, Rosa Lanzara, Maddalena Manfrini, Silvia Marino, Valentina Modugno, Laura Monti, Anna Silvia Randi, Stefania Romani, Paola Tonello. 

Tenori: Paolo Artioli, Fiorenzo Covezzi, Daniele Garbellini, Mauro Pellizzari, Tommaso Pellizzari, Mario Rivalta. 

Bassi: Giacomo Cavallini, Giuseppino Fioravanti, Marcello Furlati, Gabriele Pivari, Riccardo Sorio, Paolo Turrini, Martino Vella.

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