A 10 anni dal ritorno alla Casa del Padre, la parrocchia di Mizzana lo omaggia con un libro e altre iniziative. Vi anticipiamo alcuni contenuti del volume in uscita
di Andrea Musacci
«Questo libro nasce al cuore…il cuore di una comunità», scrivono don Paolo Cavallari e Paolo Gioachin nella prefazione del libro “Laici dentro e fuori la Chiesa: tra il dire e il fare. L’eredità di don Francesco”, dedicato a don Francesco Forini, sacerdote di Ferrara-Comacchio tragicamente scomparso 10 anni fa, il 28 settembre 2014, a 67 anni. Il volume è curato dalla parrocchia di Mizzana – in particolare da Chiara Cortesi, Erik Natali, Isabella Gamberini, Paolo Gioachin, Rita Cortesi, don Paolo Cavallari – e uscirà come Quaderno del CEDOC (Centro di Documentazione di Santa Francesca Romana): il pdf sarà disponibile gratuitamente la prossima settimana a questo link: http://santafrancesca.altervista.org/biblioteca.html. Il cartaceo, invece, si potrà avere in occasione dell’incontro nella parrocchia di San Giacomo Apostolo a Ferrara il 28 settembre alle 16.30, e successivamente contattando la parrocchia di Mizzana (tel. 0532-51701 o mail a scrittideldon@gmail.com).
Il volume è diviso in sei sezioni: “Tutto parte dal Concilio”, in riferimento al Concilio Vaticano II; “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”, con ricordi e testimonianze di amici, familiari e parrocchiani; “La ‘mia’ Africa”, sulla sua missione a Kamituga; “Ogni mia Parola”, sul suo amore per il Vangelo; “ ‘Andate per le strade…’: i viaggi”. Inoltre, vi è un’appendice con selezione di scritti che testimoniano il suo forte interesse per il ministero battesimale. Fra i tanti interventi, ne segnaliamo solo alcuni: vi sono sacerdoti (don Ivano Casaroli, don Giampiero Mazzucchelli, ad esempio), laici del mondo della cultura (Piero Stefani e Francesco Lavezzi, per citarne due), familiari (il fratello Giorgio, tornato al Padre lo scorso 1° novembre, e i nipoti), personalità della politica (l’ex Sindaco Tiziano Tagliani e Francesco Colaiacovo) o legate alla missione (Silvia Sgarbanti, suor Teresina Caffi, Herman M. Kyambo, fra i tanti).
Dopo uno scritto del nostro Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego – che non lo ha potuto conoscere di persona, ma solo tramite amici e familiari -, vi è uno scritto di mons. Andrea Turazzi, Vescovo emerito di San Marino-Montefeltro. Riguardo al suo carattere, scrive: «sempre vivace, arguto, ironico, capace di abbozzare caricature, ma senza offesa. Apparentemente sornione, ma ascoltatore attento: prende in considerazione anche le affermazioni più insignificanti; ascolta, pensa e risponde».
TRA FERRARA E KAMITUGA
Ordinato sacerdote nel ’71, presterà servizio alla Madonnina (1973-‘74), Quacchio (1974-‘75), Madonna Boschi (1975-‘79), Fossanova S. Biagio (1979-‘87), Mizzana (dal 1997 fino alla morte). Sarà anche Consulente Ecclesiastico CS1 (1975-7’9), Assistente Diocesano AC, Settore adulti (1980-‘85), Docente in Seminario e responsabile dell’Istituto di Cultura “Casa Cini” (1985-‘87). E sarà missionario a Kamituga (Zaire, poi Congo) dal 1987 al ‘97. Sempre mons. Turazzi racconta di un aneddoto straordinario (ma non per don Francesco…) risalente al ‘96: «A Kamituga la guerra incalza. Anche la missione è in pericolo. I collaboratori di don Francesco si sono asseragliati, pronti a fare resistenza con gli attrezzi che hanno tra le mani. Un piccolo aereo della vicina miniera viene a portare in salvo le persone della missione e le suore. Don Francesco deve far presto: l’aereo sta per decollare. Non salirà. Consegna una lettera per la mamma, dove scrive della sua “piroetta” per tornare indietro e stare con la sua gente». Paolo Gioachin nel proprio contributo cita le parole che don Francesco affidò al proprio diario: «Ho finito di sfogliare la margherita: resto qui con gli abbés Muyengo, Wabulakombe e Hermès. Ho pensato ai preti di Ferrara, che durante la guerra sono restati con la loro gente, malgrado i bombardamenti e i tedeschi; solo se tutto il paese sfollava, anch’essi sfollavano con la gente».
Nel ‘96, a don Andrea Zerbini rilascerà un’intervista per “Comunità mondialità”, bollettino parrocchiale di Santa Francesca Romana. In un passaggio, don Francesco dirà: «credo che la testimonianza della resurrezione dipenda dalla intensità con cui si vive la propria fede e la si vive in maniera pasquale, come scoperta di Cristo, della gioia pasquale come liberazione dalle paure dai complessi dalla schiavitù, quanto più uno sperimenta questo tanto più sente questo desiderio di comunicarlo. Forse non è vissuta la fede come liberazione personale, psicologica, ma anche fisica, anche ecclesiale, politica, per cui essa è un dolcificante, rimane consolatoria, narcotizzante. Non c’è esperienza di liberazione e si va allora alla ricerca di tecniche comunicative».
Una testimonianza, la sua, dunque sicuramente da riscoprire.
Fratelli anche nella carità: la sera del 28 settembre a S. M. in Vado concerto per Giorgio e don Francesco
Grazie alla bontà di p. Raffaele Talmelli, nostro concittadino, Superiore generale della Congregazione dei Servi del Paraclito, sabato 28 settembre alle ore 21 nella Basilica di S. Maria in Vado, Ferrara, vi sarà un meraviglioso concerto di musica sacra in ricordo di due nostri concittadini: don Francesco Forini, nella 10° anniversario della sua tragica morte, e del caro suo fratello Giorgio Forini. Due persone che le nostre comunità cristiane non devono dimenticare per quanto hanno donato alla nostra Chiesa ferrarese. Don Francesco ha servito come sacerdote non solo la nostra Diocesi ma anche quella di Uvira in Congo quale missionario fidei donum. E Giorgio quale volontario nella nostra Caritas e presso il nostro carcere fino alla fine della sua vita terrena.
Padre Raffaele è riuscito a coinvolgere per questo concerto alcuni suoi valenti amici che attraverso la musica ci aiuteranno non solo a ricordarli ma a ringraziare il Signore per il bene ricevuto dalla loro testimonianza, stimolandoci a continuare pure noi a seguirne l’esempio.
Questo il programma della serata dal titolo “Dormi o fulmine di guerra. Ricordando don Francesco Forini e Giorgio Forini”: Giulio Caccini (1546-1618), “Ave Maria”, tenore e coro. Francesco Cavalli (1602-1676) “O quam suavis”, tenore. Tommaso Albinoni (1671-1751), Concerto per oboe, archi e b.c. op. 9 n. 2 in re. Adagio.Georg Friedrich Handel (1685-1759), Jephtha. “Waft her angels”, tenore. Antonio Vivaldi (1678-1741), Magnificat, “Domine Deus”, soprano; “Esurientes implevit bonis”, soprano e tenore. Johann Sebasian Bach (1685-1759), Soli Deo Gloria Magnificat, “Quia respexit”, tenore; “Bis du bei mir”, soprano; Concerto per violino, archi e basso continuo in la minore (BWV1041); Allegro moderato, Andante, Allegro assai. Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), Stabat mater (versione di Giovanni Paisiello), “Inflammatus et accensus”, tenore e basso. Alessandro Scarlatti (1660-1725), Giuditta “Dormi o fulmine di guerra”, tenore. Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), Vesperes solemnes de confessore, “Laudate Dominum”, soprano e coro.
Questi i protagonisti della serata:
Soprano, Viviana Corrieri.
Tenore, p. Raffaele Talmelli.
Basso, Paolo Foschini.
Violino solista, Paolo Mancini.
Oboe, Roberto Valeriani.
Coro polifonico S. Gregorio Magno.
Maestro del coro, Davide Vecchi.
Orchestra da camera Antiqua Estensis.
Direttore, Giorgio Fabbri.
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 20 settembre 2024
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