7 luglio 2020

Anche mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tra i sostenitori

“Poiché le conseguenze dannose sui diritti dei lavoratori e sull’ambiente derivanti da livelli di consumo e produzione senza precedenti sono attualmente sotto gli occhi di tutti, i governi stanno cercando di reagire a questi vizi del sistema. Allo stesso tempo, la consapevolezza pubblica sulla vulnerabilità delle catene di fornitura globali sta crescendo e apre le porte ad una regolamentazione più rigorosa e a catene di fornitura più resilienti. Come Vescovi, sentiamo l’obbligo morale e spirituale di parlare dell’urgenza di dare un nuovo ordine alle priorità durante e dopo la crisi”.

E’ questo un passaggio della Dichiarazione globale, appena pubblicata, “Giustizia per ogni lavoratore del Mondo”, che ha avuto anche il sostegno – insieme a quello di oltre 110 Vescovi e Cardinali in tutto il mondo -, di mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. La Dichiarazione è stata resa possibile e coordinata da FOCSIV e da CIDSE, l’alleanza delle Agenzie di sviluppo cattoliche di cui fa parte la stessa FOCSIV.

Nella Dichiarazione si chiede agli Stati di fermare con urgenza gli abusi in corso da parte delle imprese, introducendo una legislazione vincolante per regolamentare le loro attività e renderle responsabili a norma di legge: “Chiediamo a tutti i governi di mantenere le loro promesse e di rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale per proteggere i diritti umani dagli abusi operati dalle imprese. In questo senso, accogliamo con favore i risultati dello studio della Commissione Europea sopra citato e l’annuncio da parte del Commissario Europeo per la giustizia di una legislazione obbligatoria e solida. La legislazione dovrebbe introdurre una due diligence obbligatoria in materia ambientale e di diritti umani, cioè identificare, valutare, fermare, prevenire e mitigare i rischi e le violazioni sull’ambiente e su tutti i diritti umani lungo le catene di fornitura, e migliorare sostanzialmente le possibilità delle persone colpite di chiedere un risarcimento nei tribunali civili nazionali. Crediamo che le leggi – prosegue il testo – possano riuscire a portare un cambiamento tangibile per le comunità se includono anche un migliore accesso ai rimedi giudiziari per le vittime, al fine di rispettare il dovere di protezione da parte delle imprese, contro fenomeni come l’accaparramento delle terre, le violazioni dei diritti umani, l’uccisione dei difensori dei diritti umani, il lavoro forzato e infantile, la violenza di genere, il degrado ambientale e la deforestazione”.

“Il sistema in atto danneggia le persone e il pianeta e noi siamo chiamati a ad agire in modo migliore. (…) La crisi del coronavirus dovrebbe essere considerata come un’opportunità per iniziare una giusta transizione e per costruire un nuovo sistema economico che abbia al centro le persone e il pianeta”.

La Dichiarazione dei Vescovi rimarrà aperta per raccogliere ulteriori firme, soprattutto in vista del prossimo ciclo di negoziati per uno strumento giuridicamente vincolante per le imprese e i diritti umani alle Nazioni Unite, che quest’anno entra nella sua sesta sessione.

Qui il testo integrale della Dichiarazione.

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