Il 18 novembre la Giornata di dono dei beni alimentari: i numeri della povertà e della Colletta
Un “esercito” di circa 13mila persone, donne, uomini, anziani, bambini che a Ferrara e provincia sono costrette a rivolgersi ad enti o associazioni caritatevoli per avere un pasto decente. Sono i dati che ci trasmette Massimo Travasoni, Responsabile del magazzino del Centro Solidarietà-Carità (CSC) di via Trenti (Mercato Ortofrutticolo) a Ferrara e vicepresidente dello stesso CSC guidato da Fabrizio Fabrizi. CSC che ha anche un magazzino a Comacchio, in via Bonafede, 112.
Sono i numeri che ci fanno comprendere come anche quest’anno sia quanto mai necessario sabato 18 novembre recarsi in uno dei supermercati o ipermercati del nostro territorio per fare la spesa per una di queste famiglie bisognose. Un gesto piccolo, quotidiano, ma che può dare un sollievo a tante persone in difficoltà.
Nello specifico, quelle 13mila persone (di cui 7mila nel Comune di Ferrara) chiedono beni alimentari di prima necessità alle nostre parrocchie, alla Caritas, ad altre associazioni o enti; beni che questi ricevono direttamente dal Banco Alimentare di Imola (una decina di Associazioni/enti) o tramite il CSC (66 Associazioni/enti, di cui 29 nel Comune capoluogo, per 11400 persone). Si tratta, in un anno, di 1230 tonnellate di beni alimentari donati (per 3milioni e mezzo di euro di valore commerciale), di cui circa la metà è distribuito nel Comune di Ferrara. Oltre ai prodotti provenienti dalla Colletta, i beni arrivano da donazioni dall’industria, dall’ortofrutta e dall’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che si occupa dei fondi europei).
Non solo numeri, però, e ci tiene a sottolinearlo lo stesso Travasoni: «la consegna del pacco alimentare avviene o direttamente nel nostro magazzino di via Trenti o, soprattutto, consegnandolo direttamente a casa delle persone, tramite i nostri oltre 70 volontari, di cui una 30ina sono studenti universitari». Il senso di questo gesto è di cercare una relazione diretta, di rivolgere uno sguardo, di fare compagnia, anche solo ascoltando le persone che si aiutano. Si tratta, in questo caso specifico, di circa 180 famiglie (640 persone): si va dalla persona che vive sola alla famiglia numerosa. Non pochi sono anche gli studenti universitari camerunensi aiutati. Rispetto agli ultimi due anni, diminuiscono leggermente le famiglie aiutate (erano 200), ma aumenta il numero assoluto di persone (era 600).
A Ferrara e provincia saranno circa 1300 i volontari (di tutte le età) impegnati in oltre 120 negozi e supermercati, coordinati dal responsabile Giuseppe Salcuni. Raccolte di alimentari per la Colletta verranno fatte questa settimana anche in alcune scuole (Istituti San Vincenzo e Sant’Antonio di Ferrara, IC di Cento e di Copparo) e nella sede dell’ACER di Ferrara in corso Vittorio Veneto, 7. Enti e associazioni collaboreranno anche per la fornitura di automezzi o di volontari davanti ai supermercati e in magazzino. Fra questi, Alpini, Lions, Rotary,SAV, Poste Italiane,Associazione Studenti Camerunensi e quasi la totalità delle parrocchie.
Andrea Musacci
Pubblicato sulla “Voce” del 17 novembre 2023
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