Stamattina la conferenza stampa in vista del 23 marzo: tutti i soggetti coinvolti per la giornata, 180 coristi animeranno la liturgia, un maxischermo verrà posto all’esterno. E in futuro verrà rafforzata l’impalcatura del protiro e uscirà una pubblicazione sulla Cattedrale

IL VESCOVO: «CATTEDRALE CASA DI DIO E DEL SUO POPOLO»

«Sono stati 5 anni lunghi e difficili», questi di chiusura della nostra Cattedrale per i lavori. «La speranza è di finirli tutti, internamente ed esternamente, per il 2035, in occasione del 900° anniversario dalla sua costruzione». Così l’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego in occasione della conferenza stampa di stamattina in Curia in vista del 23 marzo, giorno della tanto attesa riapertura del Duomo cittadino.

«La nostra Cattedrale – ha aggiunto – è un patrimonio dell’umanità», uno «scrigno non solo di fede ma di arte». E la fede si è arricchita «anche dentro questo percorso di arte, di poesia, di pietà popolare. È la casa di Dio e del popolo di Dio». Luogo sacro ma nel cuore della città: «vale l’”ora et labora”, potremmo dire, essendoci negozi sui lati esterni», soprattutto su quello meridionale. Intorno al duomo, quindi, ha proseguito, «nei secoli è cresciuta la vita, il lavoro, gli spazi di lavoro e insieme di silenzio, gli spazi del popolo tutto». Il nostro Duomo è «simbolo della Chiesa che vive tra la gente, della Chiesa che è esperta di umanità, maestra di verità». E la Cattedrale è «cuore della liturgia di tutta la Chiesa locale», oltre ad essere «un invito ad andare sempre oltre, a camminare», e un «invito a rivolgere lo sguardo all’Aldilà, al nostro destino ultimo, pur rimanendo sempre solidali con le vicende umane. Il Duomo – sono ancora parole dell’Arcivescovo – ha visto nei secoli gioie e sofferenze, ha ascoltato la Parola di Dio e le parole delle donne e degli uomini».

La riapertura, quindi, sarà «una festa per tutto il popolo di Dio e per tutta la città e il territorio. Il 23 canteremo l’Osanna, canto di festa per iniziare la settimana che ci porterà alla Pasqua, col suo portato di sofferenza e con la sua gioia finale».

Poi, due annunci: come accennato, «tutti i lavori, esterni e interni, non finiranno prima di 5-10 anni» e, per rendere ancora più bello l’edificio, «abbiamo partecipato a un bando CEI per il restauro dell’area presbiteriale». Si attende il responso.

MONS. MANSERVIGI: NOVITÀ SU PROTIRO E BATTISTERO. UN LIBRO IN VISTA

Quello del 23 marzo sarà «un evento non solo per i cattolici ma per tutta la Diocesi e la provincia», ha detto invece mons. Massimo Manservigi, Vicario generale, nonché neo Arciprete e Presidente del Capitolo della Cattedrale. Anche per questo, e in vista del grande afflusso di persone, il 23 all’esterno, davanti alla facciata principale, «ci sarà un maxi schermo per seguire la Messa per chi non riuscirà a entrare. E dentro il Duomo saranno installati quattro schermi». Inoltre, sempre il 23 marzo per le Giornate del FAI «sarà possibile visitare l’Arcivescovado, che poi diventerà Museo diocesano», come ribadito dal nostro Vescovo. «Stiamo pensando anche – ha aggiunto mons. Manservigi – a visite guidate all’interno del Duomo dopo la riapertura del 23. Visite che saranno organizzate dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi e turismo.

Il Giovedì Santo, ha spiegato poi il Vicario, «vi sarà la S. Messa crismale con tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi. Abbiamo anche deciso di ridurre un po’ il numero delle Messe in Duomo» (rispetto al pre-2019), «per non sostituire le parrocchie col Duomo, per non “fagocitarle”, soprattutto quelle del centro cittadino». Un’altra anticipazione importante: «come Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali stiamo pensando a un libro illustrato di fotografie per far vedere i lavori nel Duomo e come si presenta oggi, con anche un QRcode per vedere il documentario “Tesori nella pietra”», realizzato dallo stesso mons. Manservigi assieme a Barbara Giordano.

Riguardo ai lavori interni, il Vicario ha poi aggiunto che «la navata sinistra, che rimarrà cantierata, verrà abbellita. Si stanno ultimando le pulizie all’interno e sistemando gli impianti, soprattutto quello delle luci anche per meglio vedere i capitelli medievali che rimarranno visibili». E per meglio ammirare «il gruppo scultoreo del Baroncelli restaurato, tornato al suo colore originale, e che avrà un’illuminazione ad hoc». Sono, poi, stati anche ricollocati nel transetto i busti dei 12 apostoli in terracotta. Busti che «ci hanno già chiesto per alcune esposizioni». Inoltre, «la cappella del battistero» (l’ultima nella navata di sinistra) «rimarrà aperta fino alla settimana successiva alla Pasqua, per poi essere chiusa per il cantiere». E «le reti di protezione in alto rimarranno, dato che devono essere conclusi i lavori su alcuni pilastri e il restauro della parte decorativa». Inoltre, «l’impalcatura a protezione del protiro sarà raddoppiata in vista del restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze». Infine, mons. Manservigi ha voluto ringraziare i Vigili del Fuoco per aver installato sabato scorso, sull’impalcatura del protiro, lo striscione di invito del 23 marzo, con la scritta “Finalmente Cattedrale”.

DIACONO PIRANI: I PROTAGONISTI E IL PROGRAMMA DEL 23 MARZO

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il diacono Emanuele Pirani, Cerimoniere Arcivescovile: «in occasione della riapertura del 23 marzo – ha spiegato – sono state coinvolte tutte le realtà diocesane: Azione Cattolica, Scout, Comunione e Liberazione, Unitalsi, Pastorale Giovanile, Comunità Shalom. E la nuova Cappella musicale sarà affiancata da 13 cori della nostra Diocesi – per un totale di 180 coristi -, e da una piccola orchestra di 7 archi».

Andando al programma della giornata del 23: alle ore 17.15 vi sarà la liturgia della Domenica delle Palme che, come da tradizione, si svolgerà in una sede succursale, in questo caso l’Arcivescovado. Dopo la benedizione da parte del Vescovo dei rami d’ulivo, sarà letto il Vangelo di ingresso del Signore al tempio, con l’Osanna. Dopo la processione, in Cattedrale vi sarà la lettura del Vangelo della Passione (Mc 14, 15) a tre voci: Cristo (un diacono), il cronista (un laico), altri personaggi e la folla (un ragazzo e una ragazza). Dopo l’omelia e la professione di fede, alcuni giovani (di AC, Pastorale Giovanile e Scout) porteranno i doni all’altare per l’offertorio. A fine Messa, ci si recherà all’Altare della Madonna delle Grazie, Patrona della nostra Arcidiocesi.

Andrea Musacci

(Le foto della conferenza stampa sono di Alessandro Berselli)

Sul prossimo numero della “Voce” (disponibile da lunedì 18 marzo) troverete un ampio servizio con diverse pagine dedicate alla riapertura della Cattedrale

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