Sinodalità permanente, speranza e Giubileo: tutta la Chiesa unita si ritrova per confrontarsi 

di Giorgio Maghini

Il termine “assemblea” porta in sé le due parole latine “ad” che sta per “andare verso” e “simul”, che indica vicinanza e contemporaneità. Il senso della parola “assemblea” sta quindi in un movimento che ci conduce – nel tempo – a fare le cose insieme.

È un senso che dovrebbe suonarci familiare, se è vero che “Sinodo” sta per “strada da fare insieme” e lo stesso “Chiesa”, altro non è che il greco per “richiamare tutti insieme”.

A pensarci bene, il Sinodo universale apertosi ormai tre anni fa è un richiamo incessante ad un’unica, grande, evidente, verità: siamo assemblea, cioè siamo sinodalità, siamo Chiesa.

Consapevoli di ciò, appare chiaro che la sinodalità, allora, non può consistere in una forma di organizzazione delle cose ecclesiali né, tantomeno, in un “progetto” da portare a termine.

“Sinodalità” è nient’altro che il modo di essere della Chiesa.

Un modo di essere talmente sostanziale che la rende riconoscibile nel mondo.

Con queste premesse, si può pensare alla bellissima esperienza della “Giornata del Laicato” (GdL) come a una sorta di avvicinamento alla sinodalità. Nata nei primi anni 2000, sotto l’episcopato di mons. Luigi Rabitti, da un’idea di don Andrea Zerbini (allora responsabile dell’Ufficio missionario diocesano), in collaborazione con don Lino Faggioli, che abbiamo appena salutato nella sua nascita al Cielo (allora responsabile della Consulta del laicato) e legata alla Giornata Missionaria mondiale, la GdL è stata una scuola di dialogo: tra laici e dei laici con i sacerdoti.

Oggi, vent’anni dopo, anche la GdL è chiamata a fondersi totalmente con la “sinodalità” e a mostrare all’opera una Chiesa battesimale e corresponsabile.

Sinodale, appunto.

Ci siamo allora chiesti quale avrebbe dovuto essere la forma di una GdL “sinodale” e, tenendo conto anche della sempre più stretta collaborazione tra il Consiglio Pastorale Diocesano e il Consiglio Presbiterale, è nata l’idea di una “Assemblea sinodale diocesana”: un luogo dove tutti i cristiani della Diocesi si incontrano per confrontarsi, nella cornice – ogni anno – della Lettera pastorale del Vescovo e di quanto si muove nella Chiesa universale.

Per questo primo incontro del 2025, i punti di riferimento saranno la Lettera pastorale “Segni dei tempi, segni di speranza” del nostro Vescovo Gian Carlo, il tema della speranza che il Giubileo ci invita a rimettere al centro della nostra vita cristiana e il percorso sinodale che continua a trasformare la Chiesa.

L’appuntamento è alle ore 15 di sabato 25 gennaio presso la parrocchia di San Giacomo all’Arginone, Ferrara.

L’assemblea sarà così organizzata:

* Ore 15.30: accoglienza e celebrazione dell’Ora media;

* 16: introduzione alla giornata;

* 16.15: l’équipe racconta l’esperienza dell’Assemblea sinodale nazionale dello scorso novembre;

* 16.30: gruppi di lavoro sinodali.

Nei gruppi di lavoro, seguendo il metodo della conversazione spirituale, si approfondiranno sei schede dello “Strumento di lavoro” del Sinodo. Lo strumento di lavoro, l’elenco delle schede su cui si lavorerà e altre informazioni sull’assemblea sono disponibili all’indirizzo: https://shorturl.at/Tptsz

Per informazioni: cell. 370 32 21 591.

Per motivi di organizzazione, è caldamente consigliata l’iscrizione all’assemblea, che si può fare attraverso il seguente QRCode:

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 10 gennaio 2025

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