Sabato 15 marzo alle 21.15 nell’Auditorium “Mons. Luigi Negri” (piazzetta Giovanni da Tossignano 2,Ferrara) si terrà l’incontro “Cuori di pietra, cuori di carne”. L’iniziativa, promossa dal Centro Culturale “Umana Avventura”, avrà come relatore don Paolo Prosperi, che proporrà un percorso a partire da alcune scene del musical Les Misérables del 2022, diretto da Tom Hooper, e da brani dell’omonimo romanzo di Victor Hugo.
Don Prosperi è sacerdote della Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo. Ordinato nel 2003 e specializzatosi in teologia dogmatico-patristica nel Pontificio Istituto Orientale, ha svolto i primi anni di attività pastorale e di insegnamento in Russia, per poi trasferirsi nel 2010 a Washington D.C., dove ha insegnato Sacra scrittura, patrologia e teologia sistematica nel Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. Attualmente insegna teologia al Seminario della Fraternità San Carlo e in diverse facoltà pontificie di Roma.
I Miserabili è un’opera straordinaria che mette a tema tutta la pertinenza della proposta cristiana all’inquietudine dell’uomo di ogni tempo, ambientata nella Francia post Rivoluzione francese. Tra le tante figure della storia, centrali sono quelle di Jean Valjean, ex galeotto condannato ai lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane, e del Vescovo Myriel, che offre ospitalità a Valjean e viene derubato da lui dell’argenteria. Sarà un gesto di misericordia da parte del Vescovo, che donerà a Valjean il materiale sottratto, aggiungendo due candelabri e salvandolo dalla prigione, a gettare in lui un seme che lo porterà a vivere una vita secondo una logica diversa da quella del mondo che gli ruota attorno: la logica della gratuità, dell’amore al Bene fino al sacrificio, come Cristo sulla croce. Altra figura centrale è quella di Javert, ispettore di polizia, carceriere e persecutore di Valjean. In Javert emerge il problema dell’uomo moderno: il rifiuto della dipendenza. L’ispettore diventa oggetto della misericordia di Valjean, ma, a differenza di quanto accaduto con Myriel, vi resiste, andando contro il proprio stesso cuore e cadendo nella disperazione.
L’incontro è un gesto rivolto a tutta la Diocesi, a ingresso libero, e si inserisce nel cammino quaresimale, durante il quale siamo chiamati all’avventura della conversione del nostro cuore, da “cuore di pietra” a “cuore di carne”.
Francesco Turrini
Matilde Turchetti
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 7 marzo 2025