Mariarita Farinelli, comacchiese, fa parte delle Suore francescane Alcantarine: la Professione Perpetua alla Porziuncola. Storia di un’avvocatessa mancata
di suor Mariarita Amata
Sono nata e cresciuta a Comacchio, lì dove, tra famiglia, scuola e amici, ho trascorso serenamente gli anni della mia giovinezza. E quanto tempo passato in parrocchia, tra l’animazione dei ragazzi e dei giovani e gli incontri pensati per noi ragazze dalle Suore Orsoline! Mi era sempre piaciuto dedicarmi agli altri, e mi accompagnava il desiderio di una vita piena, di essere una donna realizzata nella famiglia e nel lavoro, di essere moglie e madre felice.
Il tempo passa, mi diplomo e mi iscrivo alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara: mi affascinava, di questo studio, la ricerca della verità e della giustizia, soprattutto per chi, più piccolo e povero, non ha voce. Vivo, così, la normale ordinarietà di ogni giovane universitaria, tra lezioni, esami, uscite con gli amici, continuando la mia esperienza ecclesiale con la Pastorale giovanile e con un gruppo di preghiera di cui facevo parte. Mi laureo e muovo i primi passi per intraprendere la professione di avvocato: la mia vita si arricchisce di tante esperienze lavorative e di tante nuove relazioni, ma di fondo, rimane un’inquietudine, una domanda: “ma qual è il senso di tutto?”.
Questa domanda mi ha scavato dentro l’urgenza di trovare chi potesse dirmi come placare quella sete che portavo nel cuore, quell’insoddisfazione che seguiva anche le esperienze più belle. Per le vie che solo la Provvidenza conosce, arrivo, nell’estate del 2008, a un corso tenuto ad Assisi dai Frati del Servizio Orientamento Giovani in collaborazione con le sorelle di alcune famiglie francescane. Pensavo, un po’ stanca e sfiduciata, che nulla sarebbe mai cambiato…invece, il Signore mi attendeva lì, tra le mura benedette della Porziuncola, per mostrarmi il Suo volto di Padre, buono, tenerissimo, che mi chiedeva semplicemente di essere pienamente quella che sono. Era molto diverso da quel Dio giudice, freddo e lontano, che pensavo di conoscere, anzi mi chiedeva soltanto di accogliere e di lasciarmi trasformare dal Suo Amore. Questo è anche il segreto di Francesco d’Assisi: anch’egli, cercando la verità più profonda di sé stesso e di Dio, scopre la verità di sé stesso in questo amore che non si deve né meritare né guadagnare e, affascinato dall’esperienza di Cristo, chiede che il Vangelo sia tutta la sua vita. Essere amati ed amare: questa è Vita bella e piena che il Signore promette e vuole per ciascuno dei suoi figli e che anch’io cercavo!
Questa promessa si è fatta per me cammino concreto, difficile ma meraviglioso, insieme a padri e madri nella fede che mi hanno condotta a conoscere sempre di più il Cuore di questo Padre che mi stava donando, nella vita, tutto quello che avevo desiderato e anche ciò che non avevo neppure osato desiderare. E così, improvvisamente, mi raggiunge il Suo invito, dolce ma tenace, che mi chiedeva di essere Sua, totalmente dedicata a Lui e agli altri. Non volevo crederci, per tanto tempo ho resistito – perché, da piccola, di due cose ero sicura, che non avrei mai fatto né l’avvocato, né la suora…la prima era già diventata una realtà…ma la seconda proprio no! Invece, con pazienza, il Signore ha atteso che mi arrendessi e gli dicessi il mio timoroso e fragile “sì”!
E così, ho lasciato tutto quello che avevo ricevuto da Lui in tutti quegli anni, e ho iniziato la mia esperienza nella famiglia religiosa delle Suore francescane Alcantarine, il 3 novembre del 2013. Perché proprio loro? Lui stesso ha posto sul mio cammino queste sorelle, che mi sono state accanto perché da donna libera potessi rispondere alla chiamata autentica di Dio per me. Questi anni di formazione mi hanno fatto sperimentare la bellezza di una vita totalmente spesa per Dio e per i piccoli, i poveri e gli esclusi: semplicemente, ordinariamente, ma senza riserve, come donne e madri non perfette, ma continuamente amate e perdonate, che annunciano a tutti, con la loro vita, il Vangelo di Cristo povero, crocifisso e risorto.
E così, lo scorso 9 settembre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, nella celebrazione della Professione Perpetua, il Signore ha pronunciato il Suo “Amen!” e ha legato la mia vita, e quella di altre mie tre sorelle, alla Sua, per sempre. E se guardo indietro, di tutto ringrazio e rendo lode, perché ogni fratello e sorella, a partire dalla mia famiglia, sono stati strumenti e testimoni di questo Amore che mi ha cambiato l’esistenza, per renderla totalmente Sua.
Pubblicato sulla “Voce” del 6 ottobre 2023