Tempo del Creato 2023, una prima riflessione. Il 1° settembre Messa a Lido di Volano
È un fiume possente il simbolo per il Tempo del Creato 2023, un fiume di biblica memoria quando il profeta Amos, con questa immagine espressiva, ricordava il desiderio di Dio: «Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne» (5, 24). «Dio vuole che regni la giustizia, (…) vuole che ciascuno cerchi di essere giusto in ogni situazione, che si sforzi sempre di vivere secondo le sue leggi e di rendere quindi possibile alla vita di fiorire in pienezza» (dal Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato del 1° settembre 2023).
L’immagine del fiume è ancora oggi molto potente ed eloquente. Essa richiama immediatamente alla mente tutte le ingiustizie ambientali e climatiche di cui sono vittime i fiumi e, per esteso, tutta la nostra casa comune: siccità, desertificazione, inquinamento, scioglimento dei ghiacciai, risalita del cuneo salino ma anche alluvioni, inondazioni… i cambiamenti climatici sono all’ordine del giorno e ormai non più come fenomeni lontani, ma come problemi che interessano le nostre comunità. Abbiamo ancora tutti, negli occhi e nel cuore, l’immagine della nostra sorella Romagna sommersa dall’acqua…
Il fiume è, però, anche metafora della fonte della vita per tutti e di ciò che si può fare insieme «se, come tanti ruscelli e torrenti, alla fine insieme confluiamo in un fiume potente per irrigare la vita del nostro meraviglioso pianeta e della nostra famiglia umana per le generazioni a venire».
Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita? Quali possono essere, allora, le nostre piccole, ma indispensabili gocce in questo fiume?
La prima goccia è quella della trasformazione del nostro cuore, della “conversione ecologica”, del «rinnovamento del nostro rapporto con il creato, affinché non lo consideriamo più come oggetto da sfruttare, ma al contrario lo custodiamo come dono sacro del Creatore».
Un’altra goccia è sicuramente il cambiamento dei nostri stili di vita: pentiamoci dei nostri “peccati ecologici” e «adottiamo stili di vita con meno sprechi e meno consumi inutili (…). Cerchiamo di essere il più possibile attenti alle nostre abitudini e scelte economiche, così che tutti possano stare meglio: i nostri simili, ovunque si trovino, e anche i figli dei nostri figli».
Infine, affinché il potente fiume continui a scorrere, dobbiamo trasformare le politiche pubbliche che governano le nostre società. Dobbiamo alzare forte la nostra voce affinché i leader politici che si riuniranno a fine novembre a Dubai per la COP 28 ascoltino finalmente la scienza e inizino una transizione rapida ed equa per porre fine all’era dei combustibili fossili.
Ci sono poi alcuni aspetti molto significativi nel tema trattato quest’anno». È la prima volta, infatti, che anche la CEI adotta, per il Tempo del Creato, lo stesso tema scelto a livello ecumenico e Papa Francesco ha già emanato a maggio il suo discorso per l’occasione.
Quest’anno, inoltre, la chiusura del Tempo del Creato, il 4 ottobre, coinciderà con l’apertura del Sinodo sulla Sinodalità: «Come i fiumi che sono alimentati da mille minuscoli ruscelli e torrenti più grandi, il processo sinodale iniziato nell’ottobre 2021 invita tutte le componenti, a livello personale e comunitario, a convergere in un fiume maestoso di riflessione e rinnovamento».
E quanti significati ancora potremo attribuire a questo fiume, noi, che abitiamo un territorio così intimamente legato all’acqua! La nostra pianura deve la sua esistenza al grande fiume Po, ma sempre più spesso si sente minacciata dalla presenza eccessiva o, viceversa, dall’assenza di acqua. Un delicato equilibrio, sempre più spesso, però, messo in pericolo dai cambiamenti climatici.
Non a caso, il prossimo 1° settembre, alle ore 18.00, sarà celebrata la S. Messa nella chiesetta del Lido di Volano, luogo recentemente colpito da violente mareggiate, mentre un gruppo di artisti locali darà vita ad una mostra pittorica che si terrà nel Duomo di Comacchio durante tutto il mese, per sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento. Proprio in virtù di questa nostra peculiarità, spero che sapremo fare tesoro di quanto ci sarà proposto in questo kairos, in questo tempo di grazia che è il tempo del Creato, tempo di preghiera ecumenica e di riflessione, di conversione ecologica e di azione, di cammino sinodale e iniziativa locale.
Articolo pubblicato su “La Voce” del 7 luglio 2023
(Articolo uscito nella Rubrica “Terra nostra”, a cura del Circolo Laudato si’ diocesano)
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